Nel pomeriggio di mercoledì 20 maggio, a causa di un malore improvviso, è morto don Luigi Alberio, sacerdote che per 18 anni è stato parroco a Paderno Dugnano a Cassina Amata.
Nato a Rovello Porro nel 1945, don Luigi era stato ordinato prete il 28 giugno 1969 nel Duomo di Milano. Era arrivato a Paderno Dugnano nel 1989, dopo aver svolto il suo ministero ad Abbiategrasso e San Giuliano Milanese. Qui rimase fino al 2007, prima del trasferimento a Mozzate prima e Carbonate poi. Dal 2017 era stato chiamato nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, nella ‘sua’ Rovello Porro.
Nonostante il trasferimento che lo aveva portato lontano da Paderno da ormai 13 anni, il suo legame con la città non si è mai spezzato. «“L’ho sentito proprio martedì, mi aveva chiamato per un confronto e per scambiare qualche informazione sulla riapertura dei centri estivi. Aveva sempre nella mente e nel cuore le famiglie, i bambini e tutte le persone che con lui sono ogni giorno impegnate in tutte le realtà sociali che ha fondato e avviato nella sua lunga missione», ha dichiarato il sindaco di Paderno Dugnano Ezio Casati.
Il primo cittadino ha poi continuato: «Con don Luigi ho condiviso una profonda amicizia, nata sul campo: io da sindaco al primo mandato e lui da parroco sempre impegnato e propositivo. Sono tanti i ricordi e i momenti di comunità vissuti insieme, la sua vicinanza è stata per me importante nelle scelte che ho fatto nel corso del mio impegno politico. È lungo l’elenco dei progetti che ha realizzato grazie all’associazione che porta il suo nome e che continuano ad essere un dono per i nostri concittadini più fragili. Alla sua famiglia e a tutti i suoi collaboratori, che considerava come una famiglia ancora più grande, esprimo il cordoglio dell’amministrazione comunale e dell’intera città».
Casati ha poi concluso il suo ricordo con un augurio: «Don Alberio continuerà ad essere presente, a volerci bene, a prendersi cura di noi attraverso quello che ci ha lasciato, le associazioni, i centri di accoglienza. Nel sorriso di ogni bambino e nell’abbraccio di ogni mamma di cui si prendono cura le comunità che ha fondato, ci sarà sempre un messaggio di speranza e di solidarietà. È questo l’insegnamento più bello che ci ha lasciato: avere il coraggio e la volontà di vedere sempre una bella luce in fondo ai momenti più bui. Grazie don Luigi».