Dopo la morte dell’airone cenerino al Parco della Bergamella di Sesto San Giovanni, il Comune ha installato alcuni cartelli di divieto di transito. «Ma servono anche barriere fisiche, controlli e sanzioni», sottolinea l’associazione Sottocorno.
«Finalmente sono stati installati dei cartelli all’inizio dei sentieri, sul lato laghetto opposto agli orti, nel parco della Bergamella – annuncia l’associazione – Quella è un’area dove si rifugiano molti animali come anatre, fagiani, aironi e, purtroppo, anche animali infestanti come nutrie, in numero sempre crescente a causa di nessuna politica di contenimento; piccioni e corvi, anche questi in quantità crescente riducendo la presenza di altre specie come i passeri».
L’associazione Sottocorno ritiene tuttavia che la posa dei cartelli non sia sufficiente e richiede l’introduzione di misure più drastiche. «Per prima cosa l’installazione di barriere fisiche sui sentieri, per bloccare l’accesso di persone con o senza cane; e nelle zone adiacenti al laghetto in prossimità del fossato, in modo da evitare l’attraversamento di persone o cani».
Si richiede anche «il ripristino della vegetazione composta per lo più da arbusti che risiedevano lungo il laghetto per una fascia di oltre due metri, (e magari capire chi ha dato l’autorizzazione alla rimozione in quanto poste come barriere naturale a protezione dell’area faunistica». Infine, il controllo da parte della polizia locale e guardie Gev che sanzionino i comportamenti lesivi ai danni dell’ambiente e della fauna, almeno nelle ore di maggiore affluenza, questo al fine di educare i frequentatori abituali.
«Quest’ultimo punto lo consideriamo importante, poiché subito dopo l’installazione dei cartelli abbiamo assistito a ‘discussioni’ animate fra gli ortisti, ambientalisti e persone che, nonostante i divieti e i cartelli ben in mostra, continuavano con arroganza a passare e mentre alcuni, educatamente tornavano indietro dopo aver ricevuto le segnalazioni, in un paio di casi la discussione è rapidamente degenerata».
«Lasciare agli ortisti tale compito rischia di diventare oggetto di ritorsioni – spiegano – furti e atti vandalici, e ricordiamo che la necessità di definire un’area protetta per la riproduzione faunistica era già stata segnalata, da noi come da altre realtà presenti sul territorio, così come la necessità di avere un’area cani (con punto di raccolta per gli escrementi lasciati all’interno del parco), visto che ad oggi all’interno dell’area Bergamella (ad esclusione del giardino ‘condominiale’ fine a se stesso realizzato da Uniabita) oltre alla mancanza di bonifiche, piste ciclo-pedonali, piantumazioni, panchine, aree attrezzate e tagli regolari dell’erba, non esiste nessun cestino apposito, siamo arrivati al 2020 e c’è da costruire un parco
«Concludiamo ricordando che l’area della Bergamella è un’area all’interno del parco regionale Pmvl e questo problema si pone proprio nel punto di confine tra due parchi comunali suggeriamo che è necessario un coordinamento con il Comune di Milano», chiosa l’associazione.