È ufficiale: la scuola non riaprirà prima di settembre, maturità dal 17 giugno

scuola

La ministra all’Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato oggi, in audizione alla Camera, che la scuola non riprenderà prima di settembre poiché le condizioni sanitarie: «non consentono di terminare l’anno scolastico in presenza, a scuola» e per tale ragione il governo «ha deciso il rientro a scuola da settembre prossimo».

«Gli esami di Stato per il secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno, con lo svolgimento di colloqui, della durata massima di circa un’ora, in presenza, senza che comunque sia messa a repentaglio la sicurezza per tutte le persone coinvolte». Lo ha ribadito la titolare dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante l’audizione in Commissione Cultura della Camera. «Il Comitato tecnico scientifico, su nostra espressa richiesta, ha autorizzato – ha aggiunto – lo svolgimento della predetta prova, ritenendo che possa svolgersi nelle scuole, garantendo le standard condizioni di distanziamento e sicurezza. La prova si svolgerà davanti ad una commissione composta da membri interni e un presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio».

Per quanto riguarda invece la valutazione dei ragazzi e delle ragazze, Azzolina ha detto che: «La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma non sarà ‘6 politico’. Le insufficienze compariranno nel documento di valutazione. Resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico».

L’esame di terza media, un tesina che verrà discussa online, si sarebbe dovuto tenere entro la fine delle lezioni e quindi l’8 giugno, ma alla fine verrà svolto con una maggiore elasticità per quanto riguarda le date: «Accogliendo gli appelli pervenuti, ho subito dato la mia disponibilità a concedere tutto il tempo che serve alle istituzioni scolastiche per svolgere tutto il procedimento in assoluta serenità». I ragazzi consegneranno l’elaborato entro la fine delle lezioni ma la discussione in remoto sarà fissata nei giorni successivi al termine dell’anno scolastico.