Pochi giorni all’avvio della fase 2 dell’emergenza Coronavirus e il Codacons ha lanciato l’allarme sulla base dei dati registrati dall’app AllertaLom, voluta da Regione Lombardia per tracciare il contagio sul territorio.
«Dalle risposte fornite dai 1.200.000 lombardi che hanno scaricato l’app – dichiarano dal Codacons -, si riscontra che 320mila si muovono per lavoro. Tra questi, 19.500 (6,5 per cento) soffrono di almeno due sintomi, e 7.500 (2,5 per cento) di almeno tre. Totale: 27mila. I dati sono stati ricavati dai questionari compilati dai cittadini lombardi, in cui viene chiesto, tra l’altro, se si sono notati alcuni sintomi che vengono correlati al Covid nelle ultime due settimane: ad esempio una congiuntivite, un raffreddore, dolori muscolari, senso di stanchezza, diarrea o tosse, anche un solo episodio».
Un allarme lanciato in vista dell’avvio della nuova fase, in cui ancora più persone si sposteranno per tornare al lavoro: «Allarmante la stima ricavata dai dati – dicono dal Codacons -. Si tratta di un numero elevatissimo di persone senza sintomi gravi, magari avuti per pochissimo, che continuano a recarsi sul luogo di lavoro: molti, per esempio, hanno contattato le autorità sanitarie e non sono più stati richiamati; altri ancora hanno avuto esperienza dei sintomi per un solo giorno e in maniera tenue. Sono perciò utenti attualmente senza l’obbligo della quarantena liberi di muoversi e, purtroppo, di infettare e di infettarsi. Ancora più allarmante il dato per la città meneghina, se si considera che dal report risulta che ‘Milano è il maggiore attrattore degli spostamenti lavorativi, con oltre il 20 per cento’».
Sulla questione è intervenuto anche il Presidente dell’Associazione Marco Donzelli: «Dati allarmanti. Regione Lombardia ragioni su intervento mirato per le zone più esposte: più tamponi e misure di isolamento sociale per chi dichiara di avere sintomi. Riorganizzare i mezzi di trasporto. Ricaduta avrebbe conseguenze drammatiche sull’intero Paese. Chiediamo, inoltre al Prefetto di imporre controlli più incisivi al fine di tutelare la sicurezza pubblica».