La sanificazione delle strade al centro delle richieste di Legambiente al presidente dell’Anci Antonio Decaro e ai sindaci tutti.
«Chiediamo ai primi cittadini – scrivono da Legambiente – di non usare ipoclorito di sodio, di limitare la sanificazione degli ambienti esterni solo laddove strettamente necessario e in aree circoscritte, procedendo con operazioni di pulizia di utilità scientificamente provata».
«Ai forti dubbi sulla reale utilità delle attività di disinfezione a larga scala negli ambienti esterni – aggiunge il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti -, stando anche a quanto riportato nelle note dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Ispra, si accompagna la forte preoccupazione per l’uso dell’ipoclorito di sodio, a cui si sta ricorrendo per interventi impropriamente definiti di sanificazione. I rischi di tale utilizzo sono noti e certificati: corrosivo per la pelle e dannoso per gli occhi e potenzialmente in grado di liberare sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente con conseguente esposizione della popolazione a gravissimi rischi. Inoltre, la mancanza di idonei dispositivi di protezione individuale per gli operatori e di avvertenze per la popolazione si configura come vera e propria violazione di legge. Auspichiamo che i Comuni adoperino con buon senso e accortezza quei 70 milioni di euro in arrivo per la sanificazione degli uffici, dei mezzi e degli ambienti».
Legambiente ha voluto lanciare questo appello ai sindaci affinché la pulizia dei Comuni avvenga entro criteri di tutela dell’ambiente e delle persone. L’associazione si pronuncia alla luce di quanto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, che con parere del 18 marzo 2020 ha fornito indicazioni generali.
«Da qui – proseguono da Legambiente -, le indicazioni tecniche del Consiglio del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, che condivide il parere dell’ISS ‘sul fatto che le superfici esterne (quali strade, piazze, prati) non devono essere ripetutamente cosparse con disinfettanti’. E mette in guardia sull’impiego dell’ipoclorito di sodio, un prodotto la cui scheda di sicurezza è di ben 18 pagine e prescrive le precauzioni per chi lo utilizza o ne viene a contatto. Le linee guida dell’Ispra, inviate dal Ministero della Salute agli assessorati regionali competenti per materia, riportano che ‘l’uso di ipoclorito di sodio per la disinfezione delle strade è associabile a un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente possibile esposizione della popolazione e degli animali’ e che ‘in presenza di materiali inorganici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi’».