Ci ha lasciato Lella Segantin, e per noi del Gazzettino è un dolore enorme. Perché Lella era tante cose: una donna intelligente, ironica, generosa. Ma, per restare ai fatti – e alle statistiche di Facebook – era anche la nostra lettrice numero uno. La prima ad aver ottenuto il badge di ‘fan più attiva’, e non per caso: commentava ogni articolo con zelo, lo faceva per amore dell’informazione, certo, ma soprattutto per amore del figlio Nicolò Gelao, nostro storico collega.
Cinisellese, 64 anni, sposata dal 1991 con Saverio, mamma affettuosissima, sorella di Liviana, ex bancaria, Lella era ormai in pensione. E da pensionata coltivava le sue passioni: leggere, viaggiare, cucinare (i suoi gnocchi alla romana restano leggenda), e sostenere incallita Nicolò, sempre super fiera e orgogliosa di tutti i suoi risultati professionali e personali (e come darle torto, del resto). Amava moltissimo le calle ma ancora di più la sua famiglia e ogni occasione era buona per organizzare insieme gite e viaggi. Era milanista, con sommo disappunto degli uomini di casa, interisti convinti: battaglie casalinghe, combattute sempre col sorriso.
A noi piace ricordarla qui, quando passava vicino alla redazione anche solo per un caffè e un saluto, sempre pronta a spronarci con il suo entusiasmo contagioso. E personalmente non dimentichiamo quel gesto durante il lockdown: dovevamo andare in ospedale per un servizio giornalistico, e lei ci preparò un kit completo anti covid – guanti, mascherine, disinfettante – preoccupata per noi come una mamma.
Lella era così. Una fan, sì. Ma soprattutto una presenza luminosa. E oggi ci manca tanto.