Lombardia, approvata la legge regionale per contrastare le baby gang

La legge regionale 1/2017 cambia nome e si occuperà in modo specifico del fenomeno delle bande minorili violente, mettendo in campo risorse per sostenere nuovi interventi regionali per prevenire il ‘fenomeno delle baby gang che compiono atti illegali o criminali’.

Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato infatti un nuovo progetto di legge finalizzato al contrasto del disagio giovanile e del fenomeno delle cosiddette baby gang. Il provvedimento mira a un approccio integrato che unisce prevenzione, educazione e inclusione.
L’iniziativa è stata accolta con favore dall’assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini: «Offre strumenti innovativi per rispondere in modo ancora più efficace a un fenomeno che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare», ha dichiarato.
Già prima dell’approvazione del provvedimento Regione Lombardia aveva avviato una serie di azioni per fronteggiare situazioni di disagio giovanile.

Fino ad ora sono stati investiti 3,7 milioni di euro per la realizzazione di Piani di azione territoriali, affidati alle Agenzie di tutela della salute (Ats) e sviluppati in co-progettazione con gli enti locali. I piani coinvolgono prefetture, aziende socio sanitarie territoriali (Asst), scuole ed enti del Terzo Settore, con l’obiettivo di promuovere la legalità, prevenire i comportamenti a rischio e intervenire nei contesti di maggiore fragilità.

Tra i fenomeni sotto osservazione rientrano anche bullismo, cyberbullismo, vandalismo e microcriminalità giovanile. A integrazione delle misure esistenti, la Regione ha lanciato nel settembre 2023 il programma #UP – Percorsi per crescere alla grande, finanziato con risorse del fondo sociale europeo plus. L’iniziativa prevede un investimento complessivo di oltre 11 milioni di euro e si rivolge a ragazzi tra gli 11 e i 25 anni in condizioni di vulnerabilità. Grazie a questa misura, sono già stati attivati oltre 1.100 voucher a sostegno delle famiglie.
«Solo unendo le forze e costruendo un sistema territoriale coeso è possibile offrire alternative concrete alla cultura dell’illegalità e della violenza» ha concluso l’assessore Lucchini, auspicando un’azione condivisa che restituisca ai giovani fiducia e senso di appartenenza alla comunità.