Milano, operazione antimafia: arrestato latitante in Colombia

L’operazione Hydra, diretta dalla procura antimafia di Milano, ha portato all’arresto del latitante Emanuele Gregorini.

Nella giornata di lunedì 17 marzo, nell’ambito del progetto 1-Can (interpol cooperation against ‘ndrangheta), la policia nacional colombiana ha arrestato a Cartagena de Indias in Colombia, Gregorini, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per partecipazione ad organizzazione criminale di tipo mafioso. Il latitante è ritenuto uno degli esponenti di spicco del sodalizio mafioso, referente della componente camorrista del sistema mafioso lombardo. Nel corso delle indagini sono emersi, inoltre, collegamenti diretti con soggetti legati alla ‘ndrangheta. L’arresto è stato reso possibile grazie alla cooperazione internazionale di polizia, con il coordinamento dell’Unità 1-Can del servizio per la cooperazione internazionale di polizia, e dell’esperto per la Sicurezza a Bogotà.

Determinante è stato il contributo dei carabinieri di Milano, che ha avviato le attività di localizzazione del latitante.Gregorini, giunto in Colombia il 2 febbraio proveniente da Panama, è stato rintracciato in un appartamento da lui affittato. L’Unità 1-Can, in collaborazione con i carabinieri di Milano e la competente autorità giudiziaria italiana, ha coordinato le attività di ricerca, localizzazione e monitoraggio del soggetto, fino alla sua cattura da parte delle forze di polizia colombiane. Attualmente, il soggetto è posto a disposizione dell’autorità giudiziaria colombiana, in attesa dell’avvio delle procedure estradizionali. È stato inoltre disposto il sequestro degli apparati elettronici in suo possesso per ulteriori approfondimenti investigativi. L’arresto di Gregorini rappresenta un successo strategico nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale, confermando l’efficacia della cooperazione internazionale tra forze di polizia nel contrasto ai latitanti di rilievo. Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.