Milano, i segreti dei quartieri Gorla e Precotto: storia e curiosità

Dietro l’angolo – La rubrica
Gorla e Precotto sono quartieri che conservano un’importante eredità storica, intrecciata con le trasformazioni urbane di Milano. Il Naviglio Martesana, le cascine, i monumenti e le ville storiche offrono lo spaccato di un passato lontano. I quartieri di Gorla e Precotto sono situati nella parte Nord-Est della città e caratterizzati da un forte legame con il Naviglio della Martesana.

Gorla
Il nome Gorla potrebbe derivare dal termine dialettale ‘sorga’, che indica una fossa di raccolta d’acqua, o essere collegato a una famiglia locale. Il quartiere, situato sulla sinistra idrografica del fiume Olona, nel XIV secolo faceva parte della pieve di Bruzzano. L’area si è sviluppata lungo il Naviglio Martesana, che fin dal 400 ha giocato un ruolo fondamentale per l’economia agricola e artigianale locale. Uno degli episodi più tragici della storia di Gorla risale alla Seconda Guerra Mondiale: il 20 ottobre 1944 un bombardamento alleato colpì una scuola elementare, causando la morte di 184 bambini e delle loro insegnanti. Oggi il Sacrario dei Piccoli Martiri di Gorla commemora quella tragedia.

Precotto
Il nome Precotto deriva dal latino ‘Praecautum’, che indica un luogo fortificato o un presidio difensivo. Anticamente, il quartiere si trovava lungo un’importante via di comunicazione che conduceva fuori Milano, e nel corso del Medioevo divenne un punto strategico per le difese cittadine. Precotto ha mantenuto per secoli una forte vocazione agricola, con cascine storiche che ancora oggi testimoniano la sua origine rurale. L’urbanizzazione del XX secolo ha trasformato profondamente l’area, con la costruzione di nuovi insediamenti residenziali e industriali.

Villa Batthyány-Finzi
Uno dei luoghi simbolo della zona è Villa Batthyány-Finzi, una dimora storica situata vicino alla Martesana. La villa, costruita nel 1829, dal conte Batthyány, di origine ungherese, successivamente passò ai Finzi, famiglia di spicco dell’aristocrazia milanese. L’edificio si distingue per la sua elegante architettura e per il giardino che lo circonda, un tempo molto più esteso e ricco di specie botaniche. Nel 1934 l’intera proprietà passò al Comune di Milano, che la trasformò in un parco pubblico. Recentemente, il gruppo speleologico Scam ha esplorato le stanze sotterranee, ipotizzando che ci fosse una preesistente ghiacciaia. Attualmente, l’accesso al parco è consentito solo da Via Sant’Erlembaldo, una traversa di Viale Monza all’altezza del civico 150.

‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.