La vittima del tragico incidente della notte in tangenziale, all’altezza di Cologno Monzese, è Fabio Postiglione, giornalista del Corriere della Sera.
«Cronista di razza, entusiasta, coraggioso, Fabio si è occupato presto di criminalità organizzata: che a Napoli significa camorra – ricordano dal Corriere della Sera -. Per tutta risposta, aveva ottenuto varie intimidazioni. Era finito nel mirino dei boss. C’era stato anche un hashtag, questo: «#siamotuttiFabioPostiglione» per garantirgli la scorta mediatica. Era il 2015. Il suo nome emergeva da un’intercettazione fra un boss della camorra e i suoi familiari nella quale si diceva che lui era sgradito ai boss: ‘Quel giornalista va sistemato’. Fabio era così finito sotto scorta. Alla sua macchina hanno rotto di tutto: specchietto, lunotto, gomme, antenna. Al motorino il meccanismo di blocco del volante, provando a rubarlo. Soprattutto era stato inseguito fin sotto casa, contromano. Ultima tappa, Milano, Corriere della Sera. Dove ha portato, oltre alla professionalità, una ventata di allegria e di freschezza in redazione. Perché Fabio era una persona gioiosa e simpatica, sempre pronto alla battuta e a sdrammatizzare».