Tranvia Milano-Seregno, l’incontro a Bresso

L’ipotesi di ristori per i commercianti, la necessità di dare la precedenza alla chiusura dei cantieri già avviati e la proposta di nominare un commissario tecnico per la gestione di tutti i lavori della metrotranvia Milano-Seregno. A Bresso la riunione su uno degli interventi più critici degli ultimi decenni registra il tutto esaurito e ieri a tarda sera sono state strappate anche alcune promesse con le prime scadenze. 

Da una parte sono emerse le criticità che sta vivendo l’azienda incaricata di dare un nuovo volto agli oltre 14 chilometri di linea che unisce Milano alla Brianza, dall’altra commercianti e residenti hanno mostrato tutte le difficoltà della stretta convivenza di attività commerciali e lavori in corso. «In via Vittorio Veneto il cantiere è vuoto da mesi: noi però paghiamo la conseguenza di non avere parcheggi – spiega uno dei tanti negozianti intervenuti – I clienti si riducono del 50%: mancano i posti per fermarsi e le persone se ne vanno». 

A Bresso sono previsti 9 cantieri, di questi solo un terzo è quello attivo lungo i due chilometri di tratta nel territorio. Il primo avviato in via Madonnina dalla scorsa estate aveva una previsione di 100 giorni, ma a oggi è tutto a rilento. Così mentre si riducono drasticamente parcheggi e fatturati nei negozi, aumentano i ritardi. Al momento, si parla di almeno 16 mesi e di un cronoprogramma che è stato rivisto dopo le ultime novità che riguardano la Cmc, l’impresa che ha vinto l’appalto per oltre 264 milioni di euro. «L’azienda è in fase di negoziazione davanti al tribunale di Milano mentre a Ravenna è in corso il concordato – ha spiegato Daniela Caputo, consigliera delegata alle Infrastrutture di Città Metropolitana. Come ente non abbiamo diritto alcuno di governare questi procedimenti». Intanto, si aspetta il 24 febbraio quando verranno ultimate le valutazioni sulle credenziali del nuovo soggetto che subentrerà a Cmc. Perché il primo nodo da sciogliere è proprio questo per dare un futuro ai cantieri e soprattutto speranze a chi aspetta la loro ultimazione. 

«Oggi i Comuni possono mettersi insieme per proporre ristori alle realtà maggiormente disagiate?», è la proposta di Marco Barbieri di Confcommercio. «Abbiamo commercianti che non riescono a uscire di casa per i passi carrai bloccati». Questa idea è arrivata una decina di giorni fa all’attenzione anche della commissione V Infrastrutture e mobilità di Regione Lombardia. A questa si aggiunge la proposta del Comune. «Chiediamo di valutare la figura di un commissario con poteri speciali per la gestione dei lavori di quest’opera. Anche nel caso in cui la trattativa in corso non andasse a buon fine e ci ritroveremmo con cantieri fermi per mesi», ha aggiunto il sindaco Simone Cairo. Intanto, da un mese la presenza di operai nei cantieri è raddoppiata passando da 30 maestranze a 62 lungo tutta la tratta. Sforzi che possono sembrare poca cosa rispetto ai 162 previsti inizialmente. Per Bresso la luce in fondo al tunnel potrebbe intravedersi entro fine aprile, quando è prevista l’ultimazione di alcune lavorazioni nei cantieri 4 e 5. A metà febbraio è atteso un primo tavolo operativo per ridefinire il nuovo cronoprogramma che terrà conto delle esigenze dei territori, ma soprattutto del nuovo assetto societario dell’impresa incaricata.