Milano, al Policlinico salvata una bimba nata prematura con un raro tumore

Una nenota è stata fatta nascere d’urgenza al Policlinico di Milano a 28 settimane con un cesareo perché la massa tumorale del teratoma sacrococcigeo, di quasi 600 grammi, che aveva continuava a crescere e andava eliminata.

Un intervento di oltre 2 ore che è riuscito: la piccola aveva un teratoma sacrococcigeo, un tumore raro che si sviluppa alla base del coccige. Le cause sono sconosciute ma si sa che la sua caratteristica più pericolosa è quella di crescere velocemente, compromettendo la funzionalità degli organi in fase di sviluppo del feto: per i genitori questo ha significato trovarsi di fronte alla possibilità di dover interrompere la gravidanza. «È così che il primo intervento l’ha ricevuto nel grembo della sua mamma, alla 26esima settimana. Il team della Chirurgia Fetale del Policlinico di Milano ‘spegne’ con tecnologia laser alcuni vasi sanguigni che alimentano il tumore e questo permette alla piccola di crescere per altre due settimane nell’ambiente migliore possibile, la pancia della sua mamma», spiegano da Regione Lombardia.

Alla 28esima settimana si è reso necessario il cesareo urgente, il peso della piccola alla nascita era di 1,6 kg e include i quasi 600 grammi di teratoma. “Ci siamo trovati di fronte a una situazione unica per la sua complessità – spiega Ernesto Leva, chirurgo pediatrico e Direttore del Dipartimento Area Materno-Infantile dell’Ospedale -. Abbiamo giocato tutte le carte di cui la medicina dispone e che in questo Ospedale coesistono. Anna e la sua famiglia ci hanno insegnato molto dal punto di vista umano. Le risposte della piccola all’evolversi della patologia e la fiducia della famiglia nella vita e nelle nostre possibilità ci hanno permesso di muoverci attivando tutte le nostre più qualificate risorse. Il preciso trattamento fetale ha agevolato la Chirurgia Neonatale, la cui azione è stata possibile soltanto grazie alla straordinaria collaborazione delle tante specialità coinvolte per permettere di operare la piccola».

L’intervento, durato circa 2 ore, è riuscito perfettamente e la rimozione del teratoma non ha comportato danno agli organi urogenitali. «Su un corpicino così piccolo l’azione chirurgica è finalizzata a rimuovere la massa ma, soprattutto, a preservare le funzionalità degli organi circostanti – aggiunge Ernesto Leva -. Con questa famiglia è come se avessimo stretto un lungo fidanzamento: continueremo a vedere la bimba per molto tempo, la pubertà sarà un periodo sensibile ma noi saremo con lei e i suoi genitori».

«La piccola cresce bene e, grazie all’assistenza dell’équipe della Terapia Intensiva Neonatale e alle cure dei suoi genitori, ha superato anche le problematiche della prematurità – ha dichiarato Monica Fumagalli, direttrice della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano -. Il momento del ritorno a casa tanto desiderato da tutta la famiglia è finalmente arrivato».