Teresa Patania uccisa dal marito nel cortile di casa

Il 2 settembre 2010 la 30enne Teresa Patania venne uccisa con 3 colpi di pistola dal marito Giuseppe Di Stefano, 28enne, nel cortile della loro abitazione a Milano. La coppia, separata da alcuni mesi, litigava per l’affidamento dei tre figli, di 3, 4 e 5 anni.

La dinamica dell’omicidio
Secondo le ricostruzioni, Giuseppe Di Stefano si avvicinò alla moglie nel cortile, davanti agli occhi di alcuni vicini, e la colpì con tre colpi di pistola al petto. Dopo il gesto, risalì nel suo appartamento e attese l’arrivo della polizia, arma in pugno. Gli agenti riuscirono a calmarlo e arrestarlo, nonostante le tensioni esplose attorno al palazzo: i parenti della vittima, accorsi sul posto, tentarono di aggredirlo, gridando: «Lo ammazziamo noi». Il corpo di Teresa Patania rimase a terra fino all’arrivo del medico legale. Alcuni vicini raccontarono: «Abbiamo sentito gli spari, poi l’abbiamo visto rientrare come impietrito». Il cortile, teatro della tragedia, divideva le due palazzine dove vivevano i coniugi separati: Patania abitava al piano terra con i figli, Di Stefano al quarto piano; nello stesso stabile avevano vissuto insieme fino a pochi mesi prima.

Un contesto di difficoltà
La coppia, originaria della provincia di Catania, si era trasferita a Milano alcuni anni prima. La loro convivenza era stata segnata da difficoltà economiche e tensioni. Dopo la separazione, Teresa Patania aveva intrapreso le pratiche legali per l’affidamento esclusivo dei figli. Nonostante i ripetuti litigi, la giovane madre non aveva mai denunciato minacce o violenze, ma alcuni vicini hanno riferito di aver udito urla frequenti e litigi nei mesi precedenti al drammatico epilogo. Giuseppe Di Stefano, dopo l’arresto, avrebbe dichiarato: «Ero geloso, ci tenevo ancora a lei».

La sentenza
A un anno dall’omicidio, Giuseppe Di Stefano è stato condannato a 20 anni di carcere. Il giudice non ha concesso le attenuanti generiche, nonostante l’uomo fosse incensurato e avesse confessato il delitto. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo, ma alcune aggravanti, tra cui la premeditazione, non sono state accolte dal tribunale.I 3 figli della coppia sono stati affidati al nonno materno. Il caso di Teresa Patania, che ha trovato la morte per mano del marito, rappresenta un esempio di un fenomeno ancora molto attuale: sono infatti 2 milioni e 800 mila le donne che hanno subito violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner e 63 le donne uccise da un partner o un ex partner nel 2023 (dati Istat 2024).