La donna che fece murare l’ex amante in una villa di Senago

I resti del cadavere di Astrit Lamaj vennero trovati murati in una villa a Senago il 15 gennaio del 2019. La scoperta avvenne nella dependance del residence ‘Villa degli Occhi’ alle porte di Milano: Astrit Lamaj, 42 anni, era scomparso da Genova nel 2013.

Indagini
A mettere i carabinieri sulle tracce di Astrit Lamaj sono state le dichiarazioni rilasciate da Carmelo Arlotta, pregiudicato siciliano trapiantato a Muggiò. A marzo 2019 gli investigatori arrestarono 4 persone dopo avere ricostruito la vicenda a partire dal movente del delitto: la fine della storia d’amore tra Carmela Sciacchitano e Lamaj. Carmela Sciacchitano, 65enne di origini siciliane trapiantata a Genova, era una commerciante di gioielli che, negli anni ’90, vendeva anche attraverso televendite su Rete A. Lamaj aveva troncato la loro relazione per una donna più giovane, o forse le aveva sottratto dei gioielli, e questo avrebbe portato Sciacchitano a organizzare l’omicidio dell’ex amante.

Ricostruzione del delitto
I carabinieri fermarono Carmela Sciacchitano all’aeroporto di Genova in partenza per il Brasile, con l’accusa di essere la mandante dell’omicidio. Secondo quanto emerso, la donna si sarebbe rivolta alle famiglie malavitose del suo paese d’origine, in provincia di Caltanissetta, per ‘riparare lo sgarro’. Lamaj sarebbe stato attirato in Brianza con la promessa di un affare di droga. All’esecuzione avrebbero preso parte i fratelli Carmelo e Angelo Arlotta, Francesco Serio e Cosimo Mazzola. Stando alla confessione di Carmelo Arlotta, a strangolare con del nylon la vittima sarebbe stato Giuseppe Cammarata, attualmente detenuto al 41-bis nel carcere di Sulmona.

Processo e condanne
Il processo di primo grado si è concluso con pesanti condanne: 30 anni di reclusione per Carmela Sciacchitano, che ha scelto il rito abbreviato, 24 anni per Angelo Arlotta (per cui era stato chiesto l’ergastolo) e 14 anni per il fratello Carmelo. In appello, Carmela Sciacchitano ha patteggiato riducendo la pena a 16 anni, mentre è stata aumentata a 30 anni la condanna per Angelo Arlotta. Confermati i 14 anni per Carmelo Arlotta, reo confesso.L’ultimo arresto legato alla vicenda risale all’ottobre 2020 e ha coinvolto un esponente mafioso di Riesi. Altri imputati sono stati condannati in primo grado per occultamento di cadavere e spaccio di droga, mentre un terzo presunto esecutore materiale è ancora in attesa di processo.La vicenda ha rivelato anche un precedente nel passato di Carmela Sciacchitano: secondo gli inquirenti, la donna avrebbe già fatto aggredire un altro ex compagno, un gestore di locali notturni genovese, facendogli spezzare le braccia per non aver accettato la fine della loro relazione.