Oggi vorrei dedicare questo spazio a coloro che lavorano nei pronti soccorso: medici, infermieri, e tutto il personale sanitario. Camici bianchi alle prese con quei pazienti – e spesso anche i loro familiari – a volte maleducati, in altre violenti.
La cronaca italiana parla spesso di aggressioni, di mancanza di rispetto per chi è lì a curare e salvare vite umane. Si arriva nei reparti di emergenza già prevenuti, pronti a scagliarsi contro i primi sanitari che si incontrano, gli stessi che durante la pandemia osannavamo per salvarci dall’infezione. Nelle sale d’attesa, urla, minacce, coni parenti dei pazienti pronti ad assalire i medici per far visitare prima degli altri i loro cari.
Situazioni che sono sempre più difficili da sostenere per chi deve lavorare a volte contro il tempo. Spesso non basta neanche la vigilanza per scoraggiare i più facinorosi.In tutto questo, si dimentica a volte che medici e infermieri sono pochi rispetto ai pazienti che vanno nei pronti soccorso, ma nonostante ciò si fanno in quattro per assisterli. Certo, ci sono stati anche casi di malasanità e forse ci saranno ancora, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio, aiutiamo i sanitari, affinché aiutino noi!
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani