Si è conclusa nel fine settimana la sesta edizione dei Pediatric Simulation Games, l’evento in cui 350 giovani medici specializzandi italiani e stranieri competono tra loro in simulazioni di emergenze di pronto soccorso pediatrico.
I protagonisti delle sfide, che si sono ritrovati a Latina, all’Istituto Vittorio Veneto Salvemini, dal 4 al 7 settembre, sono 38 team, 30 provenienti dalle scuole di pediatria d’Italia e 8 da quelle di Spagna, Portogallo e Francia. Le squadre di giovani medici si sono cimentate in 150 simulazioni in cui hanno dovuto dimostrare le loro capacità di riconoscimento e trattamento di casi di emergenze i cui protagonisti sono stati bambini e lattanti. Dalla reazione allergica all’arresto cardiorespiratorio, dall’annegamento alla crisi epilettica, dallo shock alle aritmie.
Vincitori di quest’anno i giovani medici dell’Università di Padova, seguiti dai rappresentanti dell’Hospital Infantil Universitario Niño Jesùs di Madrid che è risultato il miglior team straniero. Terzo e quarto posto rispettivamente per l’Università di Verona e La Statale di Milano – Mangiagalli. Per quanto riguarda i premi aggiuntivi, l’Università di Siena ha vinto la medaglia per ‘migliore gestione della Rianimazione Cardiopolmonare (Cpr)’, l’Università di Parma quella per ‘miglior gestione delle vie aeree’ e l’Università di Napoli Federico II il premio ‘Best team’.
I partecipanti hanno così avuto la grande occasione di mettere alla prova le loro capacità in materia di rianimazione cardiopolmonare di fronte agli altri medici italiani ed europei e, soprattutto, davanti a una giuria d’eccezione composta da medici pediatri di fama mondiale. «I Giochi sono un’opportunità per i giovani pediatri di accedere a nuovi metodi di apprendimento che seguono le linee guida dell’American Heart Association e di verificare ed elevare il loro livello di preparazione – ha spiegato l’ideatore e l’organizzatore dell’iniziativa, il professor Riccardo Lubrano, primario di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina e docente dell’Università La Sapienza di Roma -. Fine dell’iniziativa è uniformare il livello assistenziale in tutto il territorio nazionale e, per quanto possibile, internazionale”.I giudici hanno confermato che le conoscenze e le capacità degli specializzandi crescono di anno in anno, ragion per cui gli scenari a loro proposti sono sempre più difficili. “Nella prossima edizione puntiamo a rendere le sfide ancora più complesse e a continuare a offrire gratuitamente questa possibilità a qualunque squadra volesse partecipare».