Durante le piogge nella giornata di ieri il fiume Seveso è esondato e Legambiente lancia l’allarme: «La vasca di laminazione ha protetto Milano ma solo per 3 ore. La risposta agli eventi estremi non può essere solo nelle infrastrutture per il contenimento delle piene: occorre realizzare un parco metropolitano della valle del Seveso, come grande opera necessaria alla sicurezza di un territorio sempre più vulnerabile».
La vasca di Bresso ieri si è infatti riempita in sole 3 ore esaurendo così in poco tempo la sua funzione protettiva per la città. «Di fronte agli effetti sempre più evidenti e sempre meno prevedibili della crisi climatica – ha spiegato Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia -, non possiamo continuare a inserire delle pezze infrastrutturali su un reticolo idrico stravolto, o addirittura tombinato, in decenni di urbanizzazione. Occorre intraprendere un percorso coraggioso, che restituisca al Seveso la sua funzionalità idraulica ed ecologica rispetto alla metropoli milanese, con una azione di pianificazione territoriale di lungo respiro che realizzi il Parco Fluviale della Valle del Seveso, con una vera e propria azione di profonda Nature Restoration, finalizzata a ripristinare ambienti da tempo scomparsi, perfino all’interno della cittàL’esondazione del Seveso mette in luce la crescente vulnerabilità di un territorio che ha visto cancellate le proprie valli fluviali».
Anche Marco Granelli, assessore alla Sicurezza di Milano ha dichiarato: «La vasca del Seveso da sola non basta. Serve portare avanti il progetto, almeno con la vasca di Senago e quella di Lentate sul Seveso. Con Regione Lombardia e Aipo stiamo stiamo cercando di andare più veloci possibile, ma ci vuole il massimo impegno e perseveranza».