Si è svolto a Palazzo Lombardia un vertice per fare il punto sui nove focolai di peste suina africana. Durante l’incontro è emerso che la situazione merita grande attenzione ma al momento i focolai non si sono ulteriormente diffusi.
Il vertice è stato convocato a Palazzo Lombardia da Giovanni Filippini, Direttore generale della sanità animale, e nuovo commissario di Governo per la lotta alla peste suina africana, e ha preso parte l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Alessandro Beduschi, insieme ai colleghi di Piemonte e Emilia-Romagna, e ai tecnici delle direzioni generali interessate.
La peste suina è un virus dall’alta contagiosità che si trasmette da razza suina, quindi da cinghiale a maiale, può avere una durata di diversi mesi e non rappresenta un pericolo per l’uomo. «In questa seconda riunione fissata a poche settimane di distanza dalla prima che si è tenuta il primo agosto – ha commentato l’assessore regionale Beduschi – si è fatto il punto sulle indagini epidemiologiche per accertare le ragioni che motivino come sia potuto accadere quanto stiamo vivendo. L’ingresso del virus negli allevamenti, tra i suini domestici, non accadeva dall’anno scorso. Come assessore all’agricoltura voglio fare un richiamo al massimo rispetto delle norme di biosicurezza per garantire la massima protezione degli animali allevati».
«Sono state valutate le misure e i provvedimenti da applicare nelle zone di restrizione, in particolare quelle di sorveglianza e di protezione – ha spiegato il commissario Filippini – al fine di ridurre la potenziale circolazione del virus negli allevamenti e nei territori infetti».