Si è tenuto a Palazzo Pirelli a Milano un incontro dedicato alla valutazione delle opportunità e dei rischi di utilizzo dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione. All’appuntamento erano presenti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale all’Innovazione Alessandro Fermi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Alessandro Morelli, il primo presidente emerito della Corte di cassazione Giovanni Canzio e il presidente emerito del consiglio di Stato Alessandro Pajno.
Durante il convegno è intervenuto Guido Camera, presidente di ‘Italiastatodidiritto’, associazione che raggruppa numerosi professionisti e docenti universitari su tutto il territorio italiano, che ha presentato i dati del convegno sui rischi e opportunità dell’intelligenza artificiale, proposte di intervento e l’analisi delle ricadute pratiche.
«Il requisito essenziale, per evitare che uno strumento positivo, per la compiuta tutela dei diritti, individuali e collettivi – ha spiegato Guido Camera – si trasformi in un mezzo per la realizzazione di abusi è la conoscenza e il confronto tra le varie esperienze. L’obiettivo è governare l’intelligenza artificiale secondo gli input che provengono dai nostri valori costituzionali».
Il presidente Fontana nel suo discorso ha parlato della necessità di avere regole chiare: «L’intelligenza artificiale ci proietta verso il futuro ma, di fatto, è un tema che già riguarda il nostro presente. Spesso si parla delle implicazioni ‘amministrative’ che riguardano questo argomento, per le quali però non sono ancora state scritte regole chiare e certe».