Tra due giorni inizierà il mese del pride e il primo cittadino Giuseppe Sala ha esposto il programma e lo spirito che guiderà la città di Milano.
«Il mese di giugno si aprirà con la festa della Repubblica e il valore della nostra costituzione è particolarmente rilevante per i temi del mese del pride», ha dichiarato il sindaco di Milano che ha ricordato l’articolo 2 e 4 della Costituzione: «Nell’articolo 2 si dichiara che ‘La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità’ e l’articolo 4 sancisce che ‘lo Stato deve creare le condizioni affinché ogni persona abbia un’occupazione che le dia sostentamento e libertà’. Questi sono i temi fondamentali per il pride. Chi amministra la città deve essere pronto a battersi per i diritti civili e Milano non si tira indietro. Dal 2011 la città di Milano concede il patrocinio al pride; Il patrocinio è un atto di sensibilità: significa riconoscere gli eventi che si svolgono in un ambito sociale e che meritano il sostegno della città».
Il sindaco prosegue parlando dell’impegno dell’amministrazione nelle tematiche legate alla comunità Lgbtq+: «Nel 2022, in un vuoto legislativo, abbiamo effettuato le registrazione e i riconoscimenti sia per i figli avuti da donne attraverso la procreazione assistita all’estero sia per i bambini di uomini che hanno utilizzato la gpa all’estero (gestazione per altri). Nel 2023 le trascrizioni vengono fermate dal governo con una circolare inviata ai prefetti che recepisce una sentenza della corte di cassazione. Il 29 giugno, in occasione del Pride, sarò presente per ribadire l’impegno come amministrazione e come uomo per i diritti delle coppie e della comunità Lgbtq+».
Tra le altre iniziative che si terranno a Milano nel mese di giugno Giuseppe Sala ha ricordato lo spettacolo in programma per l’8 giugno al teatro Elfo Puccini dedicato allo sport inclusivo. Il 26, 27 e 28 giugno 3 piazze meneghine, piazza Santa Francesca Romana, piazzale Lavater e largo Bellintani, diventano ‘pride square’ aperte a confronti e dibattiti sui temi dell’inclusione.
«Milano sta lavorando per realizzare Rainbow center, un luogo presente anche in altre città, dedicato ai servizi per il cittadino e all’elaborazione culturale. Ricordo anche ‘Rainbow social fund’ che devolverà i fondi raccolti al pride per servizi alla comunità. Grazie a questi fondi il ‘piano freddo’ ha aggiunto in questi anni un centro di accoglienza per le donne. Dalle diversità Milano ha sempre trovato grande forza. Si parte dai diritti di qualcuno e si costruisce comunità».