Oggi in aula è stato il turno della scientifica. Si è tenuta un’altra udienza per il processo ad Alessandro Impagnatiello accusato di aver ucciso, nel loro appartamento di Senago, la sua compagna incinta al settimo mese Giulia Tramontano con 37 coltellate.
Al banco del Tribunale di Milano si sono presentati gli agenti che hanno seguito le varie fasi dell’indagine. Innanzitutto il colonnello Christian Marchetti, responsabile Sis di Milano, sezione carabinieri indagini scientifiche, che ha presentato i risultati delle analisi con il luminol, sostanza che rende luminescenti anche le più piccole tracce di sangue: «Sull’auto abbiamo trovato due luminescenze – ha dichiarato Marchetti -, una particolarmente importante nel baule. Il luminol è durato 5 minuti (di solito resta per pochi secondi) ed era visibile a occhio nudo. Di sicuro era presente un grosso quantitativo di sangue».
È stato ascoltato poi il vice brigadiere Emilio Torani, altro membro del Sis, che ha eseguito i rilievi dentro l’appartamento: «Sia all’esterno sia all’interno della casa abbiamo rilevato luminescenze molto intense e durature. Inoltre – spiega -, tutte queste tracce di sangue avevano la forma della striatura da mocio, segno che erano state pulite. È stata trovata luminescenza anche sulle scarpe di Impagnatiello».
Molte tracce erano state ben pulite ed era impossibile vederle a occhio nudo. È stato ascoltato anche il colonnello Marino del Ris di Parma in merito agli accertamenti biologici svolti sui reperti acquisiti dalla polizia giudiziaria. Per quanto riguarda i coltelli da cucina, ritrovati estremamente puliti, è stato interrogato il maresciallo Giuseppe Massimiliano.