Sono qui a parlare nuovamente di quello che raccontammo a febbraio, quando a Roma alcuni rottweiler fuggiti da una villa uccisero un 39enne che stava correndo nel parco. Stessa cosa a Eboli ad aprile, dove due pitbull uccisero un bimbo di 15 mesi.
Per carità, sotto accusa non sono gli animali di grossa taglia, ma l’educazione che gli viene data. Quello che è accaduto a Sesto lo scorso lunedì con l’aggressione da parte di un pitbull a una bimba di due anni ci porta immediatamente a prendere alcune decisioni a livello nazionale, come ha sottolineato giustamente il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano. Inoltre sarebbe opportuno dotare i cani all’aperto, quando si passeggia in strada, nei parchi o piazze, oltre che del guinzaglio (in molti già lo fanno) anche della museruola che renderebbe il cane non pericoloso nel caso dovesse fuggire dal proprietario con una strattonata, per molteplici motivi.
Ogni anno in Italia ci sono circa 70mila aggressioni all’uomo. Insomma, a monte c’è sempre l’educazione che si dà al cane, per non parlare poi di quei proprietari che non raccolgono i loro escrementi nelle strade. I Comuni devono essere aiutati economicamente affinché possano avere più personale per i controlli, soprattutto di sera, quando i cani vengono portati a passeggio.
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani.