Milano, i tassisti fanno ricorso per le nuove licenze: Sala risponde

A seguito del bando per 450 nuove licenze taxi, emesso dal Comune di Milano, le associazioni di tassisti hanno fatto ricorso al Tar. Si attende ora una risposta per capire se l’iniziativa del Comune avrà seguito e potrà aumentare il numero di licenze; la sentenza del Tar è prevista per il 23 maggio. Intanto, nella giornata di oggi 15 maggio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato del tema licenze taxi a Milano spiegando la situazione di stallo della città.

«Le ultime licenze ammesse a Milano risalgono al 2003 e sono 4.855 i taxi attivi a oggi – ha spiegato il primo cittadino -. La procedura per poter rilasciare nuove licenze è regolamentata dalla legge del 1992 e indica che sia la Regione ad approvare i nuovi bandi. Il Comune di Milano ha richiesto l’autorizzazione a Regione Lombardia per 450 nuove licenze nel 2020. Sono 4 anni che non ci dà una risposta. Ad agosto 2023 però è arrivata una novità; una legge nazionale che permette ad alcune città di aumentare le licenze anche senza l’autorizzazione della Regione nella misura del 20% rispetto ai taxi attivi.

Percorrere questa strada seguendo la legge nazionale porta il Comune a rinunciare al 20% dei profitti dall’emissione delle nuove licenze, sacrificio che abbiamo deciso di fare pur di affrontare il problema dei taxi. Grazie a questa legge possiamo infatti richiedere fino 971 taxi in più e abbiamo deciso di procedere con un primo bando per attivare 450 nuove licenze entro la fine dell’anno».

I tassisti si sono quindi opposti al bando chiuso il 30 aprile e ora si attende la risposta dal Tar: «Abbiamo provato a lavorare con le associazioni di tassisti per rimodulare il servizio ma restiamo dell’opinione che il servizio sia insufficiente a livello numerico e su questo punto non c’è accordo – ha proseguito -. Il ricavato delle nuove licenze andrebbe al 100% ai tassisti attivi al momento del bando ma anche rispetto al costo delle nuove licenze le associazioni lamentano che i prezzi stabiliti siano troppo bassi; il Comune non è di questa opinione». Il costo è fissato a 96.500 euro con uno sconto del 20% se il mezzo potrà accogliere persone con disabilità e del 30% se per 5 anni ci si impegna a lavorare nei turni serali.