«Prima di tutto siamo felici di sapere che la bimba azzannata dal pitbull in casa stia bene e che presto si riprenderà. È una notizia stupenda che ci riempie il cuore di gioia. Ma la vicenda impone una riflessione seria sulla gestione dei cani considerati pericolosi».
Con queste parole il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano è tornato sull’episodio di cronaca di lunedì 13 maggio, quando una bambina di 2 anni è stata gravemente ferita dopo essere stata attaccata all’improvviso, all’interno di un appartamento, da un pitbull.«Alla luce di quanto accaduto – ha proseguito il primo cittadino di Sesto San Giovanni -, ritengo che si debba fare di più per prevenire episodi di questo tipo. Sono tre, a mio avviso, gli strumenti che potrebbero servire per evitare altre tragedie: la visita psicologica per il proprietario del cane ogni 3 anni, il ripristino della lista di razze pericolose e il patentino obbligatorio. Dopo la drammatica aggressione che si è consumata a Sesto San Giovanni non ci sono più dubbi: bisogna imporre nuove regole perché le attuali misure previste dalla legge sono insufficienti».
Di Stefano è poi entrato nel dettaglio di quello che, a tutti gli effetti, è un appello al Governo affinché vengano adottate delle misure correttive: «Prima di tutto serve una perizia psicologica ogni tre anni ai padroni di cani potenzialmente aggressivi per evitare che razze come i molossidi finiscano nelle mani sbagliate. Poi è necessario ripristinare l’elenco delle razze più aggressive eliminato nel 2007 dal governo Prodi. E infine si devono rendere obbligatori per tutti i proprietari di quei cani considerati pericolosi, i corsi educativi con il rilascio del patentino. Oggi, infatti, questi corsi tenuti dall’Agenzia per la Tutela della Salute, sono obbligatori solo per quei cani che hanno aggredito qualcuno. Ma alla luce dei recenti episodi non possiamo più stare a guardare: non basta punire solo dopo che si sono consumate le tragedie. Occorre fare prevenzione. I cani sono da sempre i migliori amici dell’uomo, ma certe razze, messe nelle condizioni sbagliate, possono diventare delle vere e proprie armi letali».