È arrivato dal Tribunale delle acque il respingimento di due delle sentenze attese dal comitato No Vasca di Bresso. Si tratta di procedimenti avviati nel 2018 relativi al progetto della vasca di laminazione, ormai entrata in funzione a marzo 2024. «Non è il respingimento delle contestazioni a scandalizzarci ma le motivazioni superficiali della sentenza», ha spiegato al Gazzettino Metropolitano Matilde Minella, portavoce del comitato bressese.
«Nelle contestazioni vi era ad esempio la mancata analisi del rischio sanitario nel progetto dell’opera. Nella sentenza si ribatte che ‘È stato valutato’ ma non esistono studi e non ci sono prove a sostegno di queste dichiarazioni. E purtroppo le problematiche igienico sanitarie esistono e, da quando la vasca è entrata in funzione, sono peggiori di come ci aspettassimo».
Sono circa 2mila i cittadini che abitano intorno alla vasca e molti negli ultimi mesi hanno manifestato sintomi respiratori. «Alcune problematiche si sono cronicizzate – prosegue la portavoce – come congiuntiviti e laringiti. Da quando la vasca è entrata in funzione abbiamo fatto una decina di segnalazioni a Ats e Arpa; le problematiche peggiorano inaspettatamente nei momenti in cui la vasca è riempita con acque di falda. Inoltre nel lago quotidianamente si vedono schiuma, macchie oleose e iridescenti e fango che ristagna copioso anche dopo le operazioni di pulizia. È il muro creato dalle istituzioni e l’indifferenza rispetto al diritto alla salute a deluderci, non le sentenze. Questo risultato non ci scoraggia, la protesta si farà più dura, civile e rispettosa come è sempre stata, ma serrata e costante. A breve anche le ultime recinzioni intorno al laghetto verranno rimosse e a quel punto ci sposteremo nel parco per diffondere la consapevolezza sull’insalubrità e pericolosità dell’area e delle esalazioni delle acque».