Grazie a un nuovo macchinario l’ospedale Multimedica di Sesto ha ridotto il suo impatto ambientale diminuendo la quantità di rifiuti ospedalieri a rischio infettivo del 75 per cento. Gli ospedali italiani producono tonnellate di rot (rifiuti ospedalieri trattati) ogni anno: garze, guanti, cannule, cateteri, mascherine e altri dispositivi contaminati da materiale biologico.
L’ospedale Multimedica è il primo in Lombardia ad aver installato un impianto che tritura e sterilizza i rot, senza emettere sostanze nocive nell’acqua o nell’atmosfera né produrre residui chimici, e limitando il dispendio energetico e di risorse idriche. L’impianto di Sesto può triturare fino a 100 chili di rifiuti ogni ora e dalla sua installazione a marzo 2023 ha permesso di risparmiare 130.000 KG di emissioni di CO2 e 470.000 mj di energia. Un altro impianto con tecnologia brevettata da Newster Group è stato installato all’ospedale MultiMedica di Castellanza e in futuro ne sarà dotato anche il San Giuseppe di Milano.
«Con la pandemia da Covid – evidenzia la dottoressa Carmen Sommese, direttore sanitario aziendale del gruppo Multimedica -, che ha portato a un’attenzione maggiore sui rischi di contaminazione e a un più diffuso utilizzo di dispositivi e materiali monouso, abbiamo assistito a un notevole incremento dei rifiuti sanitari pericolosi classificati a rischio infettivo, cresciuti in Italia di oltre il 24% rispetto al periodo pre-pandemico. Essendo la salute la nostra mission primaria, abbiamo deciso di intervenire sulla gestione e sulla produzione dei rifiuti per ridurne quantità e pericolosità, nella convinzione di voler diventare parte della soluzione e non del problema inquinamento».