«L’8 marzo è la Giornata Internazionale della Donna, da sempre un’occasione per riflettere sulla condizione femminile nella società contemporanea, sulle conquiste fatte e su quelle ancora da fare in prospettiva di una parità effettiva, e nello stesso tempo un’occasione di festa e di celebrazione. Ecco perché l‘hashtag della rassegna è #ierioggifutura».
Con queste parole il Comune di Sesto San Giovanni ha annunciato gli appuntamenti del 2024, che spaziano dalla letteratura ai recital di musica e poesia, senza dimenticare il canto e una camminata tra le vie della città in nome dei diritti delle donne. «In calendario poi trova casa anche la storica rassegna cinematografica L’Occhio delle Donne, ideata dall’associazione Lucrezia Marinelli e ospitata dal Cinema Rondinella: un’indagine puntuale della cinematografia delle donne registe attraverso epoche e Paesi», dichiara l’assessore alla Cultura Luca Nisco.
Il 9 marzo, a partire dalle 10, uomini e donne cammineranno insieme, di pari passo, partendo da piazza della Rondinella, attraversando poi piazza Trento Trieste, piazza Oldrini per fermarsi infine in piazza Petazzi. In ogni piazza di sarà un flash mob. La Camminata è realizzata in collaborazione con la Consulta dello Sport e la Scuola Civica di Danza Milloss. «È importante la presenza di uomini e donne a questa camminata perché dobbiamo sostenerci a vicenda e lavorare insieme affinché nessun diritto sia calpestato e affinché mai più nessuna donna debba aver paura di uomo», dichiara il sindaco Roberto Di Stefano.
«Si chiede a tutti i partecipanti e le partecipanti di indossare qualcosa di viola – aggiungono dal Comune -, verrà anche distribuito un nastro da polso viola. Perché il viola? La Giornata Internazionale della Donna nasce per ricordare l’incendio del 1911 nella fabbrica tessile newyorkese Triangle Shirtwaist Company dove morirono 146 persone, la stragrande maggioranza donne migranti dall’Europa in cerca di lavoro. Oltre a lavorare 60 ore a settimana in condizioni non dignitose, le operaie venivano chiuse nella fabbrica perché la proprietà non voleva che uscissero. Infatti, quando scoppiò l’incendio rimasero intrappolate. Il fumo sprigionato dall’edificio, visibile da quasi tutta la città, era viola a causa dei colori dei tessuti utilizzati dalla fabbrica di camicie. Per questo motivo da quel momento in poi il viola fu associato alle battaglie per la rivendicazione dei diritti delle donne anche, in seguito, dalle suffragette. Oggi, in Europa assistiamo all’immigrazione di donne straniere vittime di tratta, donne ingannate, ricattate e che vengono costrette a lavori disumani e degradanti, spinte dall’illusione di trovare lavoro fuori dal loro paese, l’attenzione verso lo sfruttamento femminile non deve mai essere abbassato», ha spiegato l’assessore alle Pari Opportunità Roberta Pizzochera.
Il programma completo delle iniziative è consultabile cliccando qui.