Gli agenti della polizia locale di Milano, sabato 17 febbraio, nel corso dell’attività di aggiornamento del censimento nel campo nomadi di via Bonfadini, hanno trovato una baracca adibita a officina per il deposito e lo smontaggio di veicoli di provenienza furtiva.
La polizia locale infatti ha rinvenuto quattro motoveicoli di grossa cilindrata del valore commerciale complessivo di circa 110mila euro, ancora integri ma già privati delle targhe e pronti per essere smontati. Uno dei quattro veicoli, tutti rubati a inizio settimana, è stato restituito immediatamente al legittimo proprietario mentre gli altri sono stati depositati in via Messina 50, in attesa di essere a loro volta restituiti. Sono stati trovati anche quattro telai con le ruote già staccate, parti integranti di motoveicoli di grossa cilindrata, rubati sempre nelle scorse settimane, e parti di un’autovettura Volkswagen.
Inoltre, gli agenti hanno sequestrato 30 carte di circolazione, numerose targhe lasciate al suolo e attrezzi professionali utilizzati per lo smontaggio dei veicoli rubati, infine diverse biciclette elettriche le cui fotografie saranno pubblicate nei prossimi giorni sulla pagina Facebook della polizia locale ‘Bici rubate e ritrovate’ per essere riconosciute e restituite ai proprietari.
«Le ultime giunte con una delibera del novembre del 2012 hanno deciso di chiudere i campi rom autorizzati e non – dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza del Comune di Milano -. Ne sono stati chiusi 23, tra i quali quello di via Forlanini nel 2014, quello di via San Dionigi – Porto di Mare nel 2014, via Dione Cassio nel 2014, via Idro nel 2016, via Martirano nel 2019, via Bonfadini-Zama nel 2021, via Vaiano Valle nel 2022 e quello di via Cascia nel 2023. La chiusura dei campi ha portato anche al recupero e alla restituzione alla città delle aree, come è avvenuto per Porto di Mare con il parco, e vanno in attuazione di questo piano anche i controlli della Polizia locale di sabato. Tutte attività che coinvolgono direzioni e assessorati come il Welfare per attivare un percorso di tutela delle famiglie con minori».