Si è tenuta ieri a Milano la seconda udienza per Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso il 27 maggio dell’anno scorso Giulia Tramontano, incinta di suo figlio. Durante la giornata sono stati ascoltati i testimoni dell’accusa che hanno ricostruito il giorno dell’omicidio e quelli successivi, in particolare 4 carabinieri che hanno partecipato alle prime fasi delle indagini: il maresciallo della sezione omicidi di Milano, il maresciallo comandante dei carabinieri di Senago e il brigadiere della stazione oltre a un altro militare incaricato del pattugliamento in auto.
Le testimonianze sembrerebbero escludere un impulso o un gesto improvviso. È stata presentata infatti la cronologia delle ricerche effettuate dallo smartphone dell’imputato che, tra il dicembre 2022 e maggio 2023, avrebbe cercato informazioni su come uccidere una persona con il veleno per topi; inoltre sono state presentate prove dell’acquisto di cloroformio, sostanza chimica nociva per l’uomo, che era poi stato ritrovato nella cantina dell’imputato, e le relative ricerche metodologie di utilizzo. L’avvocato della difesa, Samanta Barbaglia, dichiara che sarà oggetto di indagine lo stato psicologico di Alessandro Impagnatiello anche se ancora non sono state richieste perizie psichiatriche.