A Milano nel 2023, riporta l’associazione italiana familiari vittime della strada (Aifvs), sono 19 le persone morte per essere state investite, 14 a piedi e 5 in bicicletta. Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’associazione, spiega come sia necessario prendere consapevolezza e affrontare il problema da diversi punti di vista: istituzionale, sociale e culturale. L’associazione è presente dal 1998 con sedi locali e per il Nordmilano è la sede di Cinisello che si occupa di sensibilizzare, dare voce alle vittime della strada e aiutare i familiari a affrontare il dolore.
I dati ufficiali dell’anno appena concluso non sono ancora stati pubblicati ma Istat ha reso note le stime per il 2023 riguardo agli incidenti stradali sul territorio nazionale: nel semestre gennaio-giugno 2023 si registra, rispetto allo stesso periodo del 2022, una diminuzione molto limitata del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (-1,0 per cento) e dei feriti (-0,9 per cento). «Abbiamo già fallito gli obiettivi europei che prevedevano un dimezzamento delle vittime degli incidenti stradali entro il 2020 – spiega Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente Aifvs – ora puntiamo a ‘Vittime zero entro il 2030’ nelle città e entro il 2050 per tutto il territorio ma i dati non sono incoraggianti. Nel 2019 in Italia sono morte 9 persone ogni giorno per incidenti stradali, un totale di 3.173 vittime, nel 2022 sono state 3.159, una strage su cui non c’è abbastanza attenzione».
Per il 2030 è previsto infatti anche il nuovo traguardo europeo che prevede il dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi rispetto all’anno di benchmark fissato al 2019; nonostante una leggera diminuzione delle vittime, le stime del 2023 non sono buone e il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi per la sicurezza stradale sembra ancora lungo.
La Lombardia è la regione che registra il più alto numero di morti per incidenti stradali: 402 vittime nel 2022, 438 nel 2019. Nel 2023 Milano ha introdotto un nuovo divieto di circolazione in area B per i mezzi pesanti non dotati di sensori per il punto cieco. È questa infatti una delle cause maggiori di incidenti in città, soprattutto per i ciclisti. «Tenendo conto che il 73,4 per cento degli incidenti stradali avviene in città la prevenzione e l’intervento delle istituzioni per regolamentare la guida e tenere le strade sicure è fondamentale – osserva Cassaniti – Aifvs promuove un cambiamento che coinvolge tutti i settori territoriali, sociali e istituzionali».