A Sesto è iniziata oggi e proseguirà fino a lunedì 15 gennaio la posa di 15 pietre d’inciampo davanti alle case dove vivevano le persone deportate e uccise dai nazisti durante la seconda guerra mondiale; furono 120 i lavoratori di Sesto che non fecero ritorno dai lager come testimoniano gli studi di Giuseppe Valota, presidente di Aned per molti anni.
Le pietre d’inciampo, piccoli blocchi quadrati ricoperti d’ottone, sono parte di un progetto europeo iniziato nel 1995 per tenere viva la memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio: sono già più di 90 mila quelle posate. Le pietre riportano il nome delle vittime, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data della morte. La pietra è ben visibile e spinge il passante a soffermarsi e a domandarsi cosa significhino le poche informazioni riportate; l’artista che le ha create, Gunter Demnig, è stato a Sesto oggi per la posa. Ha presenziato alla cerimonia anche Salvatore Romano, vice presidente del consiglio comunale.
Di seguito i nomi delle 15 pose di quest’anno: Arriciati Francesco: piazza IV Novembre, 9; Barbieri Angelo: via Filzi, 7, Bolognesi Celeste: via Breda, 20; Bulgarelli Primo: via Fiume, 48; Buoso Alberto: via M. S. Michele, 149; Canducci Natale: via Canducci, 5; Cardellini Raffaele: via Giovanna d’Arco, 17; Donadoni Alessandro: via Garibaldi, 65; Guerra Aldo: viale Gramsci, 104; Morganti Luciano: via Pascoli, 13; Picardi Eliseo: via Colombo, 39; Piraccini Mario: via C. Battisti, 29; Singia Severino: via Toti, 62; Tansini Luigi: via Bergomi, 8; Villa Angelo (Fiorita): Via Giovanna d’Arco, 54.