Le feste a tavola e i piatti più bizzarri della tradizione

Paese che vai usanza che trovi, ma alcune tradizioni sono un classico di Natale e non possono mancare. Alcune tradizioni però sono molto strane e non molto note: in Groenlandia è tradizione mangiare a Natale una ricetta ricavata dalla carne grezza di pinguini, prima seppellita sotto terra e avvolta in pelle di foca finché non si… decompone.

Strano, ma sicuramente apprezzato dagli abitanti che lo paragonano al gorgonzola. Anche quella della balena bianca è un tipo di carne apprezzato nei paesi freddi. Viene servito a pezzi, con il grasso ancora attaccato. In Norvegia invece si mangia la testa di pecora arrostita, privata del cervello, salata e cotta a lungo.

Anche i vermi fritti sono apprezzati e un grande classico del Sud Africa, da cuocere insieme a pomodoro, cipolle e aglio, molto nutrienti e buoni da sgranocchiare, a detta di chi li raccoglie durante la stagione del grano e poi li cucina. In America ha preso vita la tradizione del Turducken: una particolare ricetta per preparare un tacchino, ripieno di anatra, ripiena di pollo. Fritto. In Slovacchia e Ucraina invece il cibo è tipico e tradizionale, ma non può mancare il liquore Ioksa, piuttosto forte e che va letteralmente lanciato ai commensali: chi si bagna di più avrà più fortuna.

Strani ma non… stranissimi. Altre tradizioni curiose portano in tavola piatti semplici ma in modalità curiose. Sapevate che il pollo di Kfc è una tradizione immancabile in Giappone, tanto che è necessario prenotarlo con molto anticipo. In Russia mangiano invece l’aringa. Niente di strano, certo, se non fosse per il nome, ‘sotto il cappotto di pelliccia’: si tratta in realtà di un’insalata a strati con verdure, cipolle, maionese e a volte anche le mele.

Proprio le mele sono un classico del Natale in Cina: è tradizione infatti regalarle con degli intagli che portino auguri e buoni auspici, così da trasformare questo frutto in un vero e proprio dono da scambiare con i propri cari.