Il Natale è una delle ricorrenze più antiche, festa del solstizio d’inverno prima e della natività cristiana poi. Etimologicamente la parola Natale deriva dal latino dies natalis, ovvero il giorno della nascita e si riferisce a Gesù.
In Francia, secondo alcuni, il termine Noël potrebbe derivare dagli antichi termini celtici noio (nuovo) e hel (sole), mentre l’inglese Christmas significa letteralmente ‘messa di Cristo’. L’antropologo Martyne Perrot ricostruisce l’origine della celebrazione: nei primi tre secoli i cristiani avrebbero festeggiato la nascita di Gesù in primavera e fu solo nel 336 d.C. a Roma che venne scelta la data del 25 dicembre. Il solstizio di inverno (che significa letteralmente ‘arresto del sole’) ha da sempre impressionato gli uomini: è la fine del declino dell’astro luminoso che annuncia la rinascita. Il sole è stato oggetto di venerazione in tutte le culture indoeuropee: per i popoli nordici, ad esempio, è un momento di incontro con il mondo dei morti che preannuncia il ritorno alla vita in primavera.
Nell’impero romano, nel periodo tra il 17 e il 24 dicembre, si tenevano i Saturnali, feste dedicate al dio Saturno, protettore delle sementi e dell’agricoltura. Una delle usanze più antiche legate al culto della rinascita, e che ancora oggi prosegue in alcune feste popolari in Lombardia, è quella del ceppo di Natale. Questa tradizione ha origini antichissime: infatti è presente in forme diverse in tutta Europa e fa parte dei riti propiziatori per accogliere il nuovo anno. In Lombardia la tradizione prevedeva che il giorno della vigilia di Natale, il capofamiglia accendesse un grosso ceppo nel camino: il rituale richiedeva che venisse usato un rametto di ginepro benedetto per far prendere fuoco al tronco che avrebbe poi dovuto bruciare fino all’Epifania.
Acceso il tronco, chi guidava la cerimonia versava un bicchiere di vino rovesciandone un po’ sul fuoco e, dopo averne bevuto un sorso, lo passava agli altri membri della famiglia. Infine prendeva delle monete, una la gettava nel camino e le altre le donava alle persone presenti. Una variante della tradizione lombarda è quella lettone, ancora molto sentita. Per gettarsi alle spalle le sfortune dell’anno passato, i lettoni trascinano per la città e nelle proprie case un ceppo natalizio che imprigiona gli spiriti maligni, poi, una volta ‘catturati’, viene fatto ardere come simbolo di luce e rinascita.