Premesso che lo sciopero è sacrosanto, tanto per essere chiari. Ma a volte è fuori luogo, lo possiamo dire o si arrabbia qualcuno?
Qui non si tratta di essere né di destra, né di sinistra o del Movimento 5 Stelle,ma di mettere in campo il buon senso. Partiamo da un punto: spesso, soprattutto nel settore dei trasporti pubblici e pubblico impiego, manifestano coloro che un lavoro ce l’hanno, ma chiedono (legittimamente, sia ben chiaro) integrazioni e migliorie al proprio contratto. Poi ci sono altri tipi di scioperi, che riguardano più o meno i rischi di perdereil posto di lavoro, nulla da obiettare, anzi!
Nessuno sciopero, invece, per chi un lavoro non ce l’ha o lavora senza contratto. In Italia sono milioni le persone che cercano, aspettano, chiedono e ripassano. E se un giorno in piazza scendessero loro, i senza lavoro, con un grosso sciopero generale, cosa potrebbe accadere?Dunque sì allo sciopero, ma con uno sguardo anche agli altri, meno fortunati.
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani