L’amministrazione comunale di Milano ha stanziato 1,2 milioni di euro che saranno destinati ai concessionari di impianti sportivi comunali e alle associazioni e società sportive senza scopo di lucro che operano con attività continuativa sul territorio meneghino.
Da quest’anno la novità è che per presentare domanda per il contributo, gli interessati dovranno aderire formalmente a un documento con cui l’amministrazione intende ribadire l’importanza dell’intreccio tra etica e sport. La Giunta ha infatti approvato la ‘Carta dei valori per lo Sport’, un documento che dovrà essere sottoscritto da tutti i soggetti che chiederanno da ora in poi al Comune una concessione di contributi, del patrocinio o anche la concessione di sale e di spazi per lo svolgimento di manifestazioni o di iniziative in ambito sportivo.
La Carta dei valori richiama i principi del Codice Etico per lo Sport, elaborato dal Comune con Trasparency International e Avviso Pubblico e approvato dalla Giunta nel 2014, e ne amplia i confini puntando sui temi della legalità e dell’integrità; della trasparenza, anche contabile; della democraticità della forma di gestione dell’associazione (rispetto della democrazia interna, diritti delle minoranze, rettitudine degli organi direttivi, nonché di istruttori e di allenatori); della sostenibilità ambientale dello sport e dell’implementazione delle ricadute educative, sociali e culturali delle pratiche sportive sulla collettività.
«Grazie allo stanziamento di ulteriori 300mila euro nel bilancio 2023/2025, quest’anno riusciremo ad assegnare più di un milione di euro a concessionari, associazioni e società sportive che, attraverso le loro attività durante l’anno, promuovono stili di vita sani e attivi e contribuiscono a garantire presidio sociale in ogni zona della città – commenta l’assessora allo Sport Martina Riva -. La grande novità di quest’anno è però l’approvazione della ‘Carta dei valori per lo Sport’, la cui condivisione e sottoscrizione sarà obbligatoria per tutti coloro che, in ambito sportivo, intenderanno intrattenere rapporti, di qualsiasi tipo, con l’Amministrazione: dalla richiesta di contributi alla possibilità di partecipare a una gara pubblica, fino anche alla semplice domanda di patrocinio. Ritenevamo che fosse giunto il momento di prendere una posizione netta e di dare un segnale chiaro: non esiste sport senza legalità, trasparenza e rispetto delle regole».