Una bambola che aiuta i malati di Alzheimer a tornare a interagire: si chiama Hiro e arriva dal Giappone il trattamento non farmacologico sperimentato per la prima volta a Cinisello.
Le Residenze del sole, insieme all’Università Federico II di Napoli e in collaborazione con il Japanese institute for advanced study, sono state le prime a provare con i loro ospiti la nuova terapia non farmacologica con ottimi risultati.
Hiro è una bambola senza tratti somatici, in grado di emettere suoni che trasmettono diversi stati emotivi e facilitano l’interazione. Reagisce se la si tiene in braccio o la si accudisce consentendo ai pazienti di sperimentare emozioni positive. I benefici riscontrati nei pazienti sono una maggiore facilità nell’interazione e nella partecipazione ad attività quotidiane, riduzione di depressione e agitazione, contrasto all’isolamento. La chiusura in se stessi e la depressione sono proprio alcuni degli effetti causati dall’Alzheimer, malattia neurodegenerativa che comporta la perdita di memoria e di capacità di ragionamento.