W i camici bianchi, sempre! Una professione, compresa quella degli infermieri, difficile, poco remunerativa ma non solo. Di medici se ne trovano sempre meno, vuoi per quello che abbiamo sopra citato, vuoi per il numero chiuso alle università.
Sono circa due milioni i cittadini che hanno difficoltà a trovare un medico di famiglia. E poi? Ci sono le aggressioni, le offese, le facili denunce. La malasanità, siamo d’accordo, deve essere debellata, senza se e senza ma. L’errore individuale, così comela negligenza, non può e non deve ricadere sull’intera classe medica e infermieristica. A volte, però, si fa di tutta l’erba un fascio e non è giusto. Basta andare in qualsiasi pronto soccorso per vedere in quali condizioni lavorano i sanitari: mancanza di personale, di posti letto, spazi stretti e mi fermo qui.
Tutti noi, giustamente, chiediamo di essere visitati subito, fuori i nostri parenti che alzano la voce e vogliono entrare per non dire altro, per fortuna non tutti sono così. I pronto soccorso danno priorità ai codici rossi (emergenza), poi arancione (urgenza), azzurro (urgenza differibile) verde (urgenza minore) e bianco (non urgenza). Ogni paziente che arriva al pronto soccorso viene immediatamente visto per capire quale codice assegnare, se intervenire immediatamente o aspettare. Il lavoro del medico e dell’infermiere è difficile, soprattutto se fatto in determinate condizioni e soprattutto nei pronto soccorso.
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani