L’estate è terminata, almeno le vacanze, ed eccoci pronti come di consueto ad accendere l’attenzione su alcuni temi che riguardano il nostro Paese.
Uno di questi è senz’altro il voto: politiche, amministrative, europee e referendum vari. Insomma, ogni anno alle urne! Vuoi per la scadenza naturale, vuoi per impedimenti che ne anticipano le elezioni (come lo scioglimento di un consiglio comunale per diversi motivi). E poi ci sono i vari ribaltoni con cambi di casacca da un partito all’altro, anche da opposizione a maggioranza o viceversa, per carità tutto regolare.
In passato, però, abbiamo visto le confusioni che generano questi tipi di atteggiamenti, soprattutto all’interno dei due rami del Parlamento con maggioranze che andavano e venivano. Cosa ‘giusta’ sarebbe per il parlamentare eletto nondi passare ad altri partiti,ma di dimettersi e lasciare spazio al primo dei non eletti dello stesso schieramento (nei collegi plurinominali) oppure tornare al voto se eletti nell’uninominale. In primavera si voterà per le europee e chissà quanti cambi di casacca ci saranno, una sorta di calcio mercato della politica.
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani