Nei giorni a scorsi a Bresso è montato il ‘Caso Ute’, dopo la denuncia da parte dei vertici dell’Università della Terza Età bressese, secondo cui l’inizio del nuovo anno accademico sarebbe stato a forte rischio a causa della mancanza di una nuova sede.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Bresso Simone Cairo: «In questi giorni sono diversi i temi al centro dell’attenzione della mia Amministrazione comunale, tra le priorità c’è l’individuazione di spazi scolastici idonei, per il prossimo anno, per oltre 250 bambini di Bresso. È necessario individuare per i bambini della scuola primaria Papa Giovanni XXIII una scuola temporanea pronta per settembre, questo permetterà di far partire a luglio i lavori di ristrutturazione della loro scuola di via Bologna, lavori che dureranno un anno; questa la priorità e su questo si sono orientati in modo chiaro e coerente gli atti e i comportamenti dell’amministrazione comunale».
Ed è qui che entra in gioco l’Università della Terza Età presieduta da Antonio Galliano, sfidante dello stesso Cairo alle elezioni del maggio scorso: «Con l’obiettivo di predisporre la scuola temporanea, anche i locali utilizzati dall’Ute sono stati inclusi nel piano, così come il refettorio dell’Associazione Centro Anziani. Quest’ultima associazione non ha sollevato alcun problema e li ringraziamo per la disponibilità a ridurre temporaneamente le loro attività, mentre con l’Ute è iniziato un continuo elenco di problemi che con grande pazienza tutti stiamo gestendo, ma viste le continue esternazioni devo chiarire la nostra posizione. Premetto che a complicare la situazione c’è un antefatto: l’ingegner Galliano, come presidente dell’Ute di Bresso, ha lasciato scadere il contratto di affitto nel 2022 senza chiedere o indicare una proposta al Comune di Bresso. Altre associazioni hanno segnalato l’avvicinarsi del termine della loro convenzione, con queste associazioni ‘previdenti’ si è provveduto a ribandire le loro sedi e spesso sono state riassegnate alle stesse associazioni ma passando da una gara vera e propria. A Bresso non è automatico il rinnovo, ma si procede con un bando, riteniamo corretto offrire a tutte le associazioni la possibilità di avere una sede, rispetto alla formula del passato che premiava solo alcune associazioni, questa modalità trasparente esiste da alcuni anni. Dalle dichiarazioni dell’ingegner Galliano emerge che continua a pensare ai locali del Comune come un ‘suo’ spazio privato. Se avesse avuto un contratto in regola avremmo potuto traslocarli in altra sede, senza contratto erano e sono irregolari, forse il presidente Galliano dell’Ute doveva preoccuparsi maggiormente, in altri tempi, del futuro di questa associazione».
Dal canto suo, l’amministrazione comunale ha annunciato di aver già messo in moto la macchina organizzativa per far partire il prossimo anno di attività dell’Ute, cercando la soluzione che possa risolvere il problema: «Mi sono attivato con una direzione didattica di Bresso che aveva alcuni spazi liberi che potevano essere usati per un anno dall’associazione, ci siamo anche impegnati a migliorare le aule con alcune manutenzioni, il tutto avendo preventivamente avuto il sostegno e l’approvazione del dirigente scolastico che ringrazio ancora – ha spiegato Cairo -. Nel caso di assegnazione da parte della scuola e per un periodo di tempo breve si poteva non bandire la selezione. La settimana scorsa ho appreso che il consiglio di istituto, chiamato ad esprimere il suo parere, ha espresso un diniego; mi dispiace, sto aspettando di conoscerne le motivazioni per valutare eventuali altri passi. Contemporaneamente, leggo con rammarico interviste e post social dell’ingegner Galliano dove continua a dire che ho sfrattato un’associazione e molti altri commenti che denotano poca volontà di trovare una soluzione, ne prendo atto.Ribadisco che il materiale dell’Ute verrà spostato nelle date pattuite, come avevamo anticipato, presso locali del Comune in attesa che si individui una nuova sede. Bandiremo alcuni spazi pubblici comunali, come sedi di associazioni, l’Ute potrà sicuramente partecipare, se risulterà tra le associazioni vincitrici, avrà la nuova sede. Sperando che in futuro all’ingegner Galliano interessi di più il futuro dei corsi dell’Ute di Bresso che la polemica politica».