Supera i 2.300.000 euro la somma destinata al Comune di Milano per la sicurezza stradale, in particolare per tutelare i pedoni, e per ottenerla l’amministrazione comunale farà richiesta di finanziamento al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Lo ha stabilito una delibera approvata giovedì scorso a Palazzo Marino. Sono pari complessivamente a 13,5 milioni di euro i fondi messi a disposizione dal Ministero per la sicurezza stradale, da suddividere in proporzione tra i quattordici ‘grandi Comuni’ riportati nel rapporto annuale Istat sull’incidentalità stradale con maggiore coinvolgimento di pedoni (oltre a Milano, i fondi sono indirizzati anche a Torino, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina e Catania). Il Piano nazionale della sicurezza stradale 2030 ha, infatti, individuato i pedoni quale categoria a rischio tra gli utenti della strada.
Per loro, a confronto con le altre categorie, nel decennio 2011-2020 si è verificata una riduzione solo del 14% in termini di morti e di solo l’1% in termini di feriti. Tra l’altro, sempre secondo il rapporto annuale Istat, l’incidentalità relativa ai pedoni delle aree urbane si concentra nei quattordici ‘grandi Comuni’, raggiungendo il 23% tra le vittime per incidenti stradali e il 34% in termini di feriti. Le risorse sono finalizzate, secondo il Decreto approvato, alla progettazione e alla realizzazione di interventi in ambito urbano, come l’implementazione di ‘zone 30’ e ‘isole ambientali’ con l’introduzione di elementi per mitigare le differenze di velocità esistenti tra pedoni e traffico motorizzato, oltre che attraversamenti pedonali semaforizzati o interventi per aumentarne la visibilità.
Palazzo Marino ha deciso di destinare il finanziamento di 2.381.529 di euro alla messa in sicurezza degli ‘Itinerari olimpici’, ovvero quell’insieme di percorsi che collegano le principali stazioni della metropolitana ai siti olimpici 2026 situati all’interno del Comune di Milano (un sistema di oltre 80 km lineari di marciapiedi e attraversamenti), eliminando il maggior numero di barriere architettoniche e sensoriali possibili e, quando necessario, intervenire anche utilizzando gli strumenti della sicurezza stradale come la riduzione delle velocità, una maggiore visibilità della segnaletica e degli spazi dedicati all’attraversamento, oltre alla risagomatura o il rialzo strutturale delle intersezioni.