Un vero e proprio bunker per la coltivazione della marijuana a gestione famigliare. Il 3 febbraio a Paderno Dugnano i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi da fuoco due fratelli di 67, 63 ed il nipote di 25 anni, tutti italiani e residenti nella zona.
Dopo diversi servizi di appostamento, i carabinieri hanno individuato un fondo agricolo sospetto in via Baraggiole nel quartiere Calderara, che era frequentato dagli arrestati. Dall’interno del fondo, nascosto da teloni disposti lungo tutto il perimetro recintato, proveniva un forte odore di marijuana e rumori di ventole. Nel corso della perquisizione, disposta dalla Procura di Monza, all’interno del fondo, di proprietà dei due fratelli di 67 e 63 anni, i militari hanno individuato, in un capanno, una botola nascosta, da cui si accedeva ad un locale sotterraneo.
I carabinieri hanno, così, scoperto un bunker sotterraneo che era un vero e proprio centro di produzione ed essiccazione di cannabis. All’interno erano stati predisposti terrari in vasche di cemento, con impianti di irrigazione e riscaldamento tramite lampade alogene. Nel bunker sono stati trovati e sequestrati 25 chilogrammi di marijuana, suddivisi in 51 involucri sottovuoto, oltre a materiale per il confezionamento e 370 euro in contanti. C’erano anche una pistola Beretta con matricola abrasa e 52 cartucce, le canne mozzate di un fucile, una carabina ad aria compressa con 200 piombini e 3 coltelli a serramanico.
Invece, nelle abitazioni dei due fratelli e del nipote, sono state trovate altre armi tra cui: una pistola semiautomatica, priva di marca, modello e matricola, modificata nella parte terminale della canna per l’innesto di un silenziatore, un silenziatore artigianale e 38 cartucce. È stato trovato dai carabinieri anche 57mila euro in contanti, un altro chilo di marijuana e poi bilancini elettronici di precisione e una macchina per sottovuoto.
L’intero fondo agricolo è stato posto sotto sequestro, così come le armi, il denaro e il materiale per il confezionamento, mentre i tre uomini sono stati arrestati e condotti dai carabinieri al carcere di Monza.