Il Natale in tavola è una tradizione. Un rito nel rito che richiede una preparazione meticolosa per non mancare il grande appuntamento del 25 dicembre, per fare colpo sui propri commensali.
Dal cibo alla decorazione della tavola, ogni aspetto del Natale merita la giusta attenzione. Quella del 25 dicembre è una tradizione che varia da Nord a Sud, ma riuscendo a mantenere anche tanti tratti in comune. In Lombardia uno dei piatti più tradizionali è l’anguilla cotta al cartoccio, ma anche piatti a base di brodo, così come in altre parti d’Italia vanno molto per la maggiore.
Carne, verdure e soprattutto pesce non mancano al Sud, con il cappone grande protagonista in ogni sua versione. Ma a Natale anche l’occhio vuole la sua parte e la cena della vigilia o il pranzo del 25 assumono un significato diverso se la tavola recita il ruolo da protagonista. Per una tavola natalizia nel solco della tradizione, la tovaglia deve avere uno stile classico, in tinta unita, di colore rosso o bianco. A cambiare tonalità, per poter risaltare maggiormente alla vista, deve essere il sottopiatto, di colore diverso sia da quello scelto per la tovaglia sia dei piatti. Obbligo di almeno un doppio bicchiere: uno per l’acqua, uno per il vino. Nel caso in cui il pasto preveda sia il bianco che il rosso, allora i bicchieri dovranno essere almeno 3.
A far la differenza, sempre e comunque, sarà il tocco personale da dare alla tavola. Il centro tavola, o ancora meglio il segnaposto, può diventare un fedele alleato. Una piccola creazione ‘artigianale’ che giochi su simboli del Natale, come le candele, che poi i commensali possano portare a casa.