Con l’arrivo dell’inverno, come di consueto, l’influenza fa ritorno nelle case degli italiani. Il clima non troppo rigido di questi mesi, fa supporre che il picco dei virus influenzali avrà un lieve ritardo e si svilupperà nei mesi di dicembre e gennaio.
Il professore Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene Generale e Applicata presso Università degli studi di Milano e Direttore Sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi, ricorda che è buona norma, appena possibile, fare richiesta e procedere con la vaccinazione antiinfluenzale, soprattutto per le fasce di popolazione più a rischio e gli over 65. Come riporta l’Ansa, lo spunto delle riflessioni sui vaccini annuali, arriva dai risultati di un sondaggio richiesto da Sanofi e messo a punto da Ipsos, che analizza i dati e i risultati della campagna vaccinale attuale. Prendendo in esame un campione di 250 persone over 65 nell’arco temporale di 1 mese (dal 14 ottobre al 15 novembre) si è constatato che una percentuale molto inferiore al 50% dei soggetti esaminati ha provveduto alla vaccinazione, con un’astensione del 69% tra coloro che rientravano nella fascia interessata alla somministrazione. L’aspetto più delicato è che il 23% delle persone non vaccinate presenta un fattore di rischio o una patologia cronica che invece li renderebbe particolarmente idonei.
Pregliasco fa presente che in realtà ci sono ancora abbondantemente i tempi per procedere con la somministrazione del vaccino, ma ricorda che i soggetti vaccinati per avere una risposta immunitaria ottimale, devono attendere almeno 15 giorni dal momento della inoculazione. Il vaccino rimane consigliato per tutti i soggetti dai 60 anni in su in quanto l’età avanzata rende le persone più vulnerabili alle infezioni. Per gli under 60 la vaccinazione secondo Pregliasco è indicata per chi ha problemi respiratori o malattie croniche in quanto potrebbe prendere l’influenza in una forma più virulenta. Il sondaggio dimostra che dopo il Nord, il più virtuoso sui dati raccolti è il Sud con il 44% dei vaccinati, il Centro Italia è invece molto indietro con appena il 20%. Importante sarà perfezionare una campagna di informazione per raggiungere il 75% dei vaccinati come auspicato dal Ministero della Salute.