È un po’ una storia di formazione, come quelle del giovane Holden o di Huckleberry Finn, eroi letterari moderni. È una storia di legami, viaggi e sogni rincorsi quella di Siyad Ali Hussein, sfuggito alla guerra in Somalia e con un grande sogno in testa: diventare arbitro di calcio. Siyad oggi è un atleta e volontario dell’Asd Gs Bresso 4. Era un arbitro nella Premiere League somala ma la guerriglia lo ha costretto, due anni fa, a lasciare gli affetti e le persone care e intraprendere il lungo viaggio verso la speranza, sempre con il suo sogno in mente.
Chilometri a piedi o con mezzi di fortuna con la paura di non farcela, in mezzo a pericoli e incognite. La prima tappa del suo viaggio è stata la Turchia, poi lo sbarco a Crotone per raggiungere infine il centro di accoglienza di Bresso. Qui il suo amore per il calcio lo ha fatto incontrare con il Bresso 4, che da 6 anni collabora con il centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa Italiana. È nata una amicizia che ha portato Siyad a diventare atleta e volontario del gruppo sportivo, mettendo anche in questo passione e costanza, compresa l’attività con la squadra di calcio integrato, dove atleti con e senza disabilità giocano insieme.
Proprio l’attività paralimpica con la Figc Dcps ha permesso il contatto con l’Associazione italiana arbitri. Grazie al supporto di Alberto Zaroli, componente del comitato nazionale e Davide Rosio, presidente della sezione di Saronno, Aia ha aperto le sue porte permettendo a Siyad di tornare ad arbitrare.
«Per la nostra associazione – spiega il presidente Aia Trentalange – l’inclusione è un principio basilare. Siamo felici di aver spalancato le porte della nostra casa a Siyad Ali Hussein e presto gli daremo la possibilità di tornare in campo a vivere con gioia la sua passione».
La prima designazione è questione di giorni o al massimo settimane. Siyad ha tutti i documenti in regola e presto completerà le visite mediche necessarie per poter tornare a dirigere una partita di calcio. Anche il presidente della Figc Gravina ha osservato: «Questo è il nostro calcio dei valori. La Figc crede in un calcio sempre più aperto, inclusivo e dove tutti possono essere messi nelle condizioni di giocare, divertirsi e esprimersi al meglio come persone». Anche il Bresso 4 ha parlato della storia di Siyad: «storia che è tutta davanti a lui e che il gruppo sportivo accompagnerà con tanta amicizia», hanno fatto sapere dalla società sportiva.