Da sabato 1 ottobre, a Milano è in vigore Area B, la nuova zona a traffico limitato, attiva dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 (festivi esclusi), con divieto di accesso e circolazione per i veicoli più inquinanti e per quelli con lunghezza superiore ai 12 metri che trasportano merci.
Sulla questione, già oggetto da diversi giorni di attacchi politici e non, è intervenuta anche Sinistra Italiana Milano: «Ritieniamo che sia importante ridurre la auto in circolazione e ritiene che le finalità delle misure prese siano adeguate alla riduzione dell’inquinamento in città ma si è avuta poca considerazione delle conseguenze che Area B avrà sui lavoratori con un reddito più basso e su quelli provenienti dall’hinterland milanese».
«Non mettiamo in discussione la direzione indicata da Area B, quella di una città con meno auto è una direzione non solo giusta ma addirittura necessaria. – ha aggiunto Elena Comelli, co-coordinatrice di Sinistra Italiana Metropolitana di Milano -. Quello che contestiamo sono i modi, i tempi e la scarsa considerazione delle ricadute sui lavoratori più poveri, a cui viene chiesto di rinunciare all’auto senza offrire alternative sostenibili, dal punto di vista ambientale, economico e della qualità della vita. Si è scelta una misura che non coinvolge la città metropolitana. Per noi l’obiettivo non può essere solo quello di ridurre le auto a Milano, ma deve essere quello di ridurre le auto in circolazione quanto meno nell’area metropolitana e di un progetto di mobilità sostenibile accessibile a tutti nel breve termine. Un esempio? Perché invece di offrire un incentivo per l’acquisto di un’auto nuova a chi rottama la vecchia non si offre un abbonamento annuale gratuito a chi rinuncia ad essa? Ma soprattutto, ma questo riguarda Regione Lombardia e il governo nazionale, perché non si fanno più investimenti sui treni regionali?».
L’Area B comprende ben 186 varchi d’accesso e si estende per 136 km quadrati: coloro che non possono accedere in questa zona, sono soprattutto i veicoli più vecchi e quindi che inquinano maggiormente, e quelli che superano una lunghezza di dodici metri. Qualora non venisse rispettata l’area B, si incorrerà in una sanzione che potrà essere tra i 163 e i 658 euro.
«Il paradosso – concludono da Sinistra Italiana Milano – è che gli sforzi di Regione Lombardia non si sono indirizzati a migliorare e a rendere più conveniente Trenord, ma a promuovere l’utilizzo del Move-in, la scatola nera che permette anche a chi usa l’auto più inquinante di muoversi liberamente. Si tratta di un limite chilometrico annuo, ma è un limite così elevato da vanificare ulteriormente il tentativo di riduzione delle auto. Su questa misura anche il Comune di Milano ha accettato la scelta della Regione».