La vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti è intervenuta nei giorni scorsi alla Fondazione Irccs ‘Besta’ per la presentazione del progetto ‘post dimissioni’ finalizzato al miglioramento dei percorsi di cura e presa in carico dei pazienti.
L’iniziativa, già avviata in fase sperimentale nell’Asst Valcamonica dallo scorso giugno, sarà estesa nel bimestre settembre – ottobre in altre 16 Aziende ospedaliere, e successivamente, entro i primi mesi dell’anno 2023, sarà attiva su tutto il territorio regionale. La prima fase di questi avvii prevede un intenso calendario di incontri della vicepresidente di Regione Lombardia con le direzioni e i primari degli ospedali coinvolti, per verificarne lo stato di attuazione. Si è partiti oggi all’Istituto Neurologico Carlo Besta, polo di eccellenza nel trattamento delle patologie neurologiche, neurochirurgiche, neuro-oncologiche, per proseguire lunedì 5 settembre a Brescia e martedì 6 settembre a Bergamo.
In Lombardia, oltre 75mila pazienti ogni anno sono operati per un tumore alla mammella, alla prostata, al polmone, all’intestino, solo per citarne alcuni. La Regione ha ottenuto un importante aumento nella performance ospedaliera in materia di rispetto dei tempi massimi di attesa per gli interventi chirurgici oncologici, passando dal 60% di fine 2020 all’80% di oggi: «L’obiettivo – ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti – è ambizioso. L’attuazione della ‘presa in carico totale’ del paziente è un altro tassello per una sanità sempre più vicina ai cittadini. Occorre garantire che tutte le prestazioni di controllo post-intervento, previste nel percorso clinico di follow up, siano proposte automaticamente dall’ospedale, che provvederà a ‘bloccare’ le relative date senza scaricare sul paziente o sulla sua famiglia estenuanti ricerche per trovare la prestazione nei tempi indicati».
Un paziente che ha subito un intervento chirurgico per l’asportazione di un meningioma, un tumore cerebrale tra i più comuni e più frequente nelle donne e nella popolazione con più di 60 anni, con un’incidenza annuale di circa 10 casi ogni 100mila abitanti, secondo il protocollo di follow up nei primi 5 anni deve sottoporsi ad esame di Risonanza Magnetica Nucleare e a visita specialistica ogni 3-6 mesi, dal sesto anno in poi visita e RMN a scadenza annuale. «Presa in carico totale – ha continuato la vicepresidente – significa quindi che tutte queste prestazioni saranno proposte automaticamente dall’ospedale, sempre nel pieno rispetto dei tempi previsti dal protocollo clinico applicato, informandone il competente medico di famiglia».
Le Aziende descriveranno le patologie trattate in cui è garantita la ‘presa in carico totale’, indicando quelle già previste e quelle di successiva attivazione entro i prossimi mesi. sarà inoltre discussa con la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia una eventuale ipotesi di erogare parte delle prestazioni di controllo presso le nuove Strutture previste dal PNRR (Case delle Comunità, Ospedali di Comunità), al fine di facilitare il paziente e i suoi familiari negli spostamenti. La prima fase del progetto prevede la gestione diretta delle prestazioni di follow-up inserendo nella lettera di dimissione ospedaliera le date degli appuntamenti inerenti ai successivi controlli esami strumentali per pazienti colpiti da patologie in area neurologica, neurochirurgica e neuropsichiatrica infantile.
Nello specifico sono state identificate le seguenti patologie: meningiomi, oligodendrogliomi, ependimomi, adenomi ipofisari, distonie ad esordio precoce (trattate con la deep brain stimulation-DBS) e le encefalopatie epilettiche ad esordio precoce. Si stimano per il 2022 un totale di 461 pazienti presi in carico, con un incremento pazienti/anno di 530.