E’ questa la situazione o a cui vanno incontro migliaia di famiglie in Italia? Ancora una volta i dati della Coldiretti pubblicati sul sito ufficiale, fanno riflettere, l’analisi sulla distribuzione alimentare effettuata con i dati dei fondi FEAD (fondi di aiuto europei agli indigenti) in riferimento al rapporto Eurostat, ha permesso di stimare quanti bambini con meno di sei anni, vivono in famiglie con redditi inferiori al 60% di quello medio disponibile e quindi sulla soglia della povertà. Sono circa 540.000 i minori sotto i 15 anni che hanno avuto bisogno di un sostegno alimentare.
Con l’aumento dei costi che ha colpito tutta la filiera alimentare, la stima di rincaro per le spese di approvvigionamento delle famiglie italiane nel 2022, è pari ad euro 564 solo per i bisogni alimentari,le motivazioni, ormai tristemente note, sono riconducibili alla guerra in ucraina che ha comportato l’impennata dei costi energetici, alla siccità che ha rovinato i raccolti ed alla aumentata dipendenza italiana verso l’importazione di tante materie prime che non riusciamo più a produrre in quantitativi soddisfacenti. 2,6 milioni di persone per riuscire a mangiare, sono state costrette ad avvalersi degli ausili delle mense dei poveri e della donazione di beni. L’organizzazione di pacchi alimentari è stata un aiuto prezioso perché ha potuto sostenere 31.846 disabili, 81.963 senza fissa dimora e 299.890 anziani. Grazie al supporto di molte organizzazioni di volontariato, alla disponibilità di molte aziende e all’operato di tanti cittadini, la lotta contro la povertà ha ricevuto un impulso importante e attività messe in campo come la “spesa sospesa” organizzata nei mercati contadini di Campagna Amica,hanno permesso la raccolta di oltre 6 milioni di chili di pasta, conserve di pomodoro, vino, farina, olio 100% italiano, salumi formaggi frutta e verdura, tutti prodotti di alta qualità e prodotti e radunati a Km zero che sono stati distribuiti con successo ai più vulnerabili e bisognosi.
Gli ultimi quattro mesi dell’anno saranno i più difficili, queste stime potrebbero lievitare molto facilmente e se sono attualmente preoccupanti i numeri dei bambini che hanno avuto bisogno di latte e di cibo, in autunno questa crisi alimentare potrebbe diventare di difficile gestione e non essere più sufficienti tutte le attività di sostegno poste in essere.
Flavia Pruner