In un consiglio comunale praticamente deserto, l’ormai ex sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi ha preso le parole per spiegare, dal suo punto di vista, come si è evoluta la crisi della maggioranza che ha portato alla mancata approvazione del bilancio consuntivo 2021 e il conseguente commissariamento del Comune da parte del prefetto di Milano Renato Saccone.
«Devo ringraziare i presenti perché hanno voluto garantire fino all’ultimo la loro presenza per venire fuori da una crisi che è stata difficoltosa da gestire – le parole di Angelo Rocchi -. Sono sincero: ho fatto delle proposte, ma in questa crisi che è durata un paio di mesi c’erano delle tensioni all’interne alla maggioranza. Ho cercato di ascoltare i consiglieri, le forze politiche, quelle civiche e i cittadini. Ho cercato di fare una mediazione, ma ho fallito di fatto: è una mediazione che non è stata accolta da parte della mia maggioranza. Prendo dunque atto di questa crisi. Non so se per me sarà un arrivederci o un addio, dovrò ragionare. Ce l’ho messa tutta e nella vita si può sbagliare, prendendo atto che qualcosa non ha funzionato. Ci ho creduto fino in fondo e ringrazio anche i consiglieri dell’opposizione, perché anche nell’ultimo periodo abbiamo avuto modo di lavorare insieme per i problemi dei cittadini».
Rocchi ha poi provato a spiegare le sue ultime mosse, come il rimpasto delle deleghe tra gli assessori formalizzato la scorsa settimana per provare a trovare un equilibrio che portasse alla tanto attesa approvazione del bilancio consuntivo 2021: «La mia scelta di non mollare fino all’ultimo è dovuta al fatto che credo che il nostro fosse un programma valido, in cui crederci fino all’ultimo. I capricci di alcuni assessori, la volontà di apparire e l’attaccamento alla poltrona, nel bene o nel male, ha portato a una contrapposizione in cui sono rimasto coinvolto. Ho fatto una proposta di giunta e un’altra di mediazione, venendo incontro alle parti che non si ritenevano soddisfatte di questa mia mediazione: non è stata accolta e di conseguenza sarà compito del commissario prefettizio gestire una trattativa di transizione. È una sconfitta per la città perché il commissario lavorerà il minimo necessario per gestire l’ordinarietà: i progetti che avevamo in mente saranno rallentati e saranno rivisitati da un’altra amministrazione».