L’Anpi di Sesto dopo la vittoria che una settimana fa ha decretato il secondo mandato di Roberto Di Stefano alla guida della città, ha voluto ricordare come Sesto sarà per sempre la Stalingrado d’Italia.
In una nota, firmata dalla presidente Lina Calvi, l’Anpi ha risposto al sindaco, che dopo la vittoria aveva dichiarato: «La Stalingrado d’Italia non esiste più». «’Stalingrado d’Italia’ non significa giunte rosse per oltre 70 anni – scrivono dall’Anpi -. ‘Stalingrado’ significa operai della Breda, Pirelli ed Ercole Marelli che nel 1944 hanno scioperato per otto giorni consecutivi con i nazisti dentro le fabbriche. Particolarmente significativi furono lo sciopero generale del 21 settembre e lo sciopero del 23 novembre del 1944 alla Pirelli Bicocca, dove i nazisti, capeggiati dal capitano delle Ss Theo Saewecke, effettuarono 183 arresti; l’intervento della Direzione, peraltro minacciata di deportazione in blocco, valse a far rilasciare 27 operai. Centocinquantasei lavoratori furono comunque deportati nei lager nazisti».
Proseguono dall’Anpi: «’Stalingrado’ quindi significa resistenza, significa gente che ha resistito alla dittatura e alle minacce, come gli abitanti russi di Stalingrado hanno resistito all’assedio tedesco. La ‘Stalingrado d’Italia’ rappresenta quelle persone lì, che hanno pagato la loro Resistenza con la deportazione e, nella maggior parte dei casi, con la vita. Ex Stalingrado non si può proprio più sentire. Non siamo ‘ex’, quella resistenza c’è stata, è nella storia. È un onore essere ‘Stalingrado d’Italia’, medaglia d’oro alla resistenza. Per sempre».