La manifestazione ieri sotto il consolato degli Stati Uniti a Milano: il movimento ‘Non una di meno’ ha organizzato un evento di protesta contro la decisione della Corte Suprema americana, che ha vietato l’interruzione di gravidanza.
Abolita, dunque, la storica sentenza Roe vs Wade, del 22 gennaio 1973, che rese l’aborto praticabile in tutti gli Stati Uniti: il 24 giugno la Corte Suprema con 6 voti favorevoli e 3 contrari ha cancellato il diritto costituzionale all’aborto dopo quasi 50 anni. Una decisione che permetterà agli Stati americani di vietare o introdurre restrizioni sull’interruzione di gravidanza. Nelle ore successive alla sentenza il divieto è scattato subito in Utah, South Dakota, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Missouri e Arkansas e in altri Stati come Alabama, West Virginia, Wisconsin e Arizona sono state chiuse le cliniche.
«Queste sono le conseguenze a lungo termine delle politiche dell’odio e della violenza di genere», hanno dichiarato le manifestanti e i partecipanti alla protesta che si sono riuniti sotto il consolato americano con striscioni, tamburi e intonando il coro «Il corpo è mio e decido io».